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La rinascita del QR code: il brutto anatroccolo del 2020

10 usi del QR code che ci hanno reso la vita più facile ai tempi del Covid-19 e ci hanno fatto rivalutare questa tecnologia.

Sono brutti! 
Non li scansiona nessuno!
Sono lì a prender polvere!

Questa è la reazione scomposta che molti dei nostri potenziali clienti avevano quando sentivano la parola “QRcode”. O per lo meno lo era fino a qualche mese fa.

Oggi la musica è cambiata: il covid-19 ha spazzato via molte riserve sull’uso dei famosi quadratini. Un po’ perché il mondo si è dimostrato più ben disposto ad adottarli di quanto si pensasse. Un po’ per necessità, visto il loro nuovo ruolo in prima fila nella lotta alla diffusione del virus.

Se infatti un QR non può lavarci le mani né costringerci a mettere la mascherina, è utilissimo per ridurre al minimo il contatto fisico tra le persone. Da qui le centinaia di iniziative nel mondo che lo hanno utilizzato per gli scopi più svariati, dal tracciamento alla ristorazione, dai trasporti alla sanità.

Vediamo le più interessanti.

Il QR che ti porta il cabaret in casa: “The Darling” a Chicago

Un delivery che diventa intrattenimento, con tanto di performer e DJ set

Quando Sophie Huterstein, proprietaria del lounge bar The Darling a Chicago, ha dovuto chiudere a causa del lockdown, non si è lasciata prendere dallo sconforto: ha pensato invece di rendere speciale il suo delivery, e regalare ai clienti l’esperienza del bar direttamente a casa loro. 

Questi ultimi infatti si sono ritrovati nel packaging una serie di misteriosi pacchetti e alcuni QR code dotati di istruzioni. I clienti scansionando i QR code potevano guardare direttamente nel loro telefono una performance esclusiva della cabarettista Miss Ammunition, registrata nel locale in condizioni di sicurezza.

Il lounge bar The Darling di Chicago

A seguire, scansionando un secondo QR, i clienti potevano addirittura godersi un DJ set di un’ora, da accompagnare con il contenuto dei pacchetti: due calici di champagne e un piccolo proiettore led capace di riempire il soffitto di stelle luminose, per un’atmosfera perfetta.

I poster QR code per i negozi: UK e Nuova Zelanda

Vuoi riaprire la tua attività? Stampati sto QR code e mettilo all’ingresso. 

Se qui in Italia siamo ancora troppo affezionati al binomio carta e penna, i ministeri della salute di Regno Unito e Nuova Zelanda hanno deciso di rendere obbligatorio l’uso di poster QR code per la registrazione dei visitatori nei negozi. 

Questi ultimi infatti quando entrano nel locale devono scansionare il poster utilizzando l’app apposita, che inserisce automaticamente i dati del visitatore nel registro dell’attività.

Firms urged to make tracing accessible for all | Otago Daily Times Online  News
Dr Ashley Bloomfield, Director-General of Health neozelandese, mostra il poster QR code da affiggere nelle attività. Foto: Getty Images

L’uso del QR code in questo caso riduce le interazioni non necessarie tra cliente e esercente, il tempo necessario a lasciare i propri dati e quindi la permanenza del cliente nel locale ed elimina il problema della sanificazione della penna, che spesso passa in centinaia di mani diverse in una singola giornata.

QR code per la cultura: la Galleria d’Arte di Vancouver

Quest’estate la galleria ha riaperto con una serie di misure di sicurezza

In Canada l’arte non si fa spaventare dal virus, e le hanno pensate tutte per permettere ai visitatori di usufruire in sicurezza della struttura.

La Vancouver Art Gallery. Foto: JayTheNinth

Innanzitutto i biglietti, acquistabili solamente in anticipo e online, sul sito della galleria. Poi il limite di 225 persone sui quattro piani dello stabile, e il distanziamento obbligatorio di ben due metri tra i visitatori. Infine la galleria ha eliminato guide e audioguide fisiche in favore di quelle digitali, fruibili ovviamente dal telefono del visitatore tramite un QR code apposito scansionabile nella biglietteria.

Grazie a questi accorgimenti la galleria è aperta e accoglie i visitatori dal 15 Giugno a oggi.

QR Rosso, Giallo e Verde: rischio contagio in Cina

Tutti i cittadini sono tenuti a mostrare il QR code del rischio durante gli spostamenti

Nel febbraio 2020, la Cina ha introdotto l’uso dei codici QR per rilevare la probabilità di infezione da coronavirus. Ai cittadini è stato chiesto di installare un’app per tracciare i contatti con persone esposte al virus (una sorta di Immuni cinese). Il sistema, che si basa sull’infrastruttura di Alipay, è ora utilizzato in oltre 200 città cinesi.

I cittadini devono installare questa app sui loro telefoni e compilare un modulo. Nel modulo, devono segnalare il loro documento d’identità, i dettagli relativi al viaggio e tutti gli eventuali sintomi riconducibili al Covid-19.

Una volta inseriti i dati ricevono un codice QR colorato, che indica il loro stato di salute. Gli utenti che ottengono un codice QR rosso devono rimanere in quarantena per 14 giorni, quelli che ottengono un codice QR giallo devono rimanere in quarantena per sette giorni.

In Coronavirus Fight, China Gives Citizens a Color Code, With Red Flags -  The New York Times
Il QR code verde significa che il cittadino è a basso rischio e può circolare.

Quelli che ottengono un codice QR verde sono ritenuti sani, e sono gli unici che possono circolare, dato che i cittadini devono mostrare questi codici QR nei posti di blocco della polizia, sparsi in uffici, centri commerciali e mercati.

Menù QR code per i ristoranti: l’Italia che si digitalizza

Buona parte dei ristoratori ha sostituito i menù fisici con i QR code

Paese che vai, QR code che trovi. Trovo particolarmente interessante l’esempio italiano, forse per le esperienze passate di cui si discuteva a inizio articolo.

Fino a ieri l’Italia non sapeva usare i QR code. Mentre in Cina erano dappertutto, e i nostri vicini Germania, UK e Francia iniziavano ad apprezzarli, in Italia siamo sempre stati molto restii, sia lato aziende che lato consumatori.

Le nuove tecnologie vengono adottate solamente quando riescono a integrarsi con la cultura e con le vecchie abitudini. Cosa c’è di più italiano di uno Spritz?

Ed ecco che il QR code attecchisce quando siamo costretti a usarlo per ordinare l’aperitivo, o il piatto di pasta in pausa pranzo, o la tagliata a cena.

Il menù tramite QR code è ormai diventato la nuova normalità.

Ogni giorno che passa (sempre che i ristoranti siano aperti) questa tecnologia acquisisce migliaia di nuovi utilizzatori, che ignari siedono a un tavolo e diventano abilitatori di chissà quali nuovi business model del futuro.

QR code nei trasporti: India e Cina

Come i treni e metro usano i QR per ridurre i contatti e tracciare i passeggeri.

Uno dei settori più impattati dalla pandemia è sicuramente quello dei trasporti. Se un tempo i mezzi pieni come le scatole di sardine erano sgradevoli ma tutto sommato tollerabili, oggi il problema della distanza di sicurezza rende necessari nuovi accorgimenti.

In India ad esempio sono stati introdotti dei QR code sparsi per le stazioni dei treni, tramite i quali è possibile acquistare i biglietti ferroviari evitando le affollate code alla biglietteria, sia quella tradizionale che quella automatica.

A Shanghai invece si è andati un passo oltre: dopo aver completamente digitalizzato l’acquisto dei biglietti e l’ingresso alla metro a gennaio di quest’anno, i cinesi hanno deciso di applicare dei QR code alle finestre dei vagoni. I passeggeri scansionando questi QR possono registrare ed inviare alle autorità il numero di vagone su cui sono saliti, per poter rintracciare i loro passi con più precisione in caso di contagio.

Il QR per la spesa sicura: Spar, Eurostar e Fairway 

La spesa è l’unica attività davvero essenziale, ma può essere più smart.

Possiamo fare a meno di cene fuori, parrucchieri, cancelleria e persino vestiti, ma c’è una categoria di esercizi che nonostante tutto non si è mai fermata: i negozi di alimentari. Per questa ragione sono nate varie iniziative volte a rendere questa attività più sicura e ridurre la diffusione del virus nei supermercati. 

Una di queste è quella di Fairway, una catena di supermercati newyorkese, che ha creato un’app per smartphone che permette ai consumatori di scansionare autonomamente i codici a barre dei prodotti che vogliono acquistare e di pagarli direttamente da smartphone, saltando la fila. Questo avviene tramite un apposito QR code posto vicino alle casse, che i clienti possono scansionare per pagare la spesa direttamente nell’app.

La spesa self-checkout sta diventando sempre più comune.

Ancora più smart l’idea lanciata nei supermercati Spar e Eurospar dell’Irlanda del Nord: oltre a un QR code per il pagamento simile a quello di Fairway, nell’app di questi supermercati è stata introdotta la possibilità di controllare da casa le disponibilità del supermercato, evitando viaggi inutili e quindi contatti non necessari.

QR code per la sanità: i bambini dell’Orange County

Secondo lo studio un QR code sul gesso ortopedico può eliminare visite non necessarie all’ospedale.

Quando un bambino subisce una frattura, e viene portato in pronto soccorso, non è affatto facile per i genitori tenere a mente le direttive del medico. Ma se avessero la possibilità di recuperarle scansionando un semplice QR code sull’ingessatura?

È questa l’idea alla base dello studio condotto nel Pedriatic Hospital of Orange County, in California. I chirurghi ortopedici hanno apposto sulle ingessature di 50 bambini dei QR code appositi, attraverso i quali i genitori potevano recuperare le istruzioni personalizzate preparate dal medico per ciascun bambino.

Studi precedenti avevano infatti dimostrato che oltre il 50% delle direttive del medico vengono dimenticate dai genitori, i quali spesso richiamano e ritornano in ospedale per avere informazioni aggiuntive o delucidazioni.

Lo studio è stato un successo, in quanto oltre il 90% dei partecipanti hanno trovato utile e comodo l’utilizzo QR code, e più della metà dei genitori che lo hanno scansionato ha dichiarato che le informazioni fornite gli hanno risparmiato una inutile visita all’ospedale.

QR codes could provide patients way to keep them out of emergency rooms -  ABC News
I QR code potrebbero ridurre drasticamente la necessità di visitare l’ospedale.

Questa soluzione, sostanzialmente priva di costi per l’ospedale, sarebbe applicabile anche a pazienti con altre patologie: potrebbe ad esempio essere applicato un QR code sui dispositivi dei diabetici, o sugli holter cardiaci. In ciascuno di questi casi i pazienti potrebbero ricevere informazioni in maniera più tempestiva,  riducendo il tempo speso negli ospedali e risparmiando tempo al personale sanitario.

QR code e assicurazioni: la belga Vanbreda Risk & Benefits

Anche le compagnie assicurative stanno usando i QR per incentivare l’uso dei tool digitali.

Se avete mai fatto un’assicurazione saprete bene quanta carta e procedure burocratiche sono necessarie per siglare una polizza. Ma uscire di casa nel bel mezzo della pandemia per completare queste formalità è sempre più sconsigliato, specialmente se ci sono alternative più sicure.

Vanbreda Risk & Benefits, un broker di assicurazioni sanitarie in Belgio, ha deciso quindi di utilizzare il sito aziendale per invitare i clienti a usare di più i tool digitali per risolvere i loro problemi, in particolare l’app mobile creata dalla società.

Per questo motivo hanno pubblicato sul sito un comunicato e due QR code per scaricare l’app, per Apple Store e Google Play rispettivamente. In questo modo i clienti non devono andare a cercare manualmente le applicazioni sui rispettivi store, bensì è sufficiente una semplice scansione.

I QR code sul sito di Vanbreda Health.

L’app include funzioni come la dichiarazione di ricovero in ospedale per malattie gravi e la presentazione delle spese mediche, e permette inoltre di ottenere assistenza tecnica online, eliminando buona parte delle visite fisiche presso l’assicuratore.

QR code per lo shopping: il Lone Design Club a Londra

Lo store ha aggiunto i QR code alle vetrine per permettere ai clienti di acquistare via web.

Il Lone Design Club, una botique londinese che dà spazio a decine di brand e designer indipendenti, ha deciso di trasformare il suo concept store da “Physical”, ossia fisico, a “Phygital”, ossia fisico e digitale insieme, dotando le vetrine di QR code per i capi esposti.

Questi QR possono essere scansionati dai passanti per acquistare i vestiti online, eliminando la necessità di entrare nello store fisico a meno di non dover provare diverse misure.

I QR offrono inoltre la possibilità di registrarsi a eventi e attività, come esperienze 1 a 1 con dei personal shopper, workshop, eventi legati al beauty e altre utili risorse.

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Questa lista sarà aggiornata periodicamente. Se vuoi segnalare un nuovo caso d’uso interessanti del QR code, manda una email a [email protected] e gli daremo un’occhiata!