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I numeri del QR Code: Statistiche di utilizzo 2023

I QR Code sono una vista sempre più comune, e il loro utilizzo incrementa di anno in anno. Ma quali sono i numeri dietro questa crescita, e come cambiano da paese a paese?

In Asia, e in particolare in Cina, i QR sono dappertutto: grazie alla forte spinta dell’App WeChat, il quadratino magico è diventato di uso comune per pagamenti, visite a siti web, interazioni contactless e molto altro. Tuttavia le cose stanno cambiando anche fuori dalla Cina, in particolare da noi in Europa e dai nostri amici americani.

qr code usage in china
L’uso estensivo di QR code da parte di WeChat e Alipay, colossi tecnologici cinesi, lo ha reso una tecnologia ormai indispensabile.

QR Code: Statistiche di utilizzo

Un report di Statista del 2019 stimava che 11 milioni di famiglie statunitensi avrebbero scansionato un QR code nel 2020, mentre erano solo 9,78 milioni nel 2018, mentre nel 2019 in Europa il 25-30% della popolazione utilizzava abitualmente i QR code. In questo scenario l’Italia risulta essere il terzo paese in Europa per utilizzo di questa tecnologia.

Poi è arrivata la pandemia. Sappiamo bene come il 2020 ha cambiato le nostre vite (e il 2021 non sembra darci tregua), ma questo stravolgimento ha avuto forti effetti anche sull’utilizzo dei QR code: le ultime statistiche ci dicono che in Europa e nel Regno Unito l’82% della popolazione sa come si scansiona un QR code, e oltre il 40% della popolazione lo fa con cadenza settimanale.

qr scan menu
Il menù col QR è già diventato parte della nostra vita quotidiana

Non c’è da stupirsi. Chiunque sia andato a pranzare in ristorante da quando è scoppiata la pandemia sa bene che saper scansionare un QR code è ormai diventato necessario, anche solo per leggere il menù digitale. Questo fattore, per quanto nasca da un contesto tragico, ha permesso al QR code marketing di raggiungere nuovi livelli di efficacia.

Demografiche del QR Code

Ma chi scansiona i QR code? Come varia questa abitudine con l’età? Vediamo di seguito i dati di uno studio effettuato nel 2015 da Scanlife:

Vediamo innanzitutto una percentuale più bassa tra i più giovani, e questo può sembrarci strano: i giovani sono più bravi con la tecnologia! Ma questo dato ci rivela un’informazione fondamentale, ossia che a scansionare i QR code sono gli adulti, responsabili degli acquisti personali o familiari. Le ricerche mostrano infatti che la maggioranza degli utilizzatori ha un’età compresa tra i 24 e i 54 anni, con l’utilizzo massimo tra i 34 e i 44 anni: se la tua clientela è compresa in questa fascia dovresti considerare ancora più seriamente l’utilizzo dei QR nella tua strategia di comunicazione.

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App per QR Code: serve o no? [2023]

È più semplice di quanto sembri, ci vogliono pochi minuti per imparare ma ci sono alcune differenze tra iOS e Android.

Quando si parla di QR code la domanda in assoluto più frequente (e legittima) è: serve un’App per leggerli?

E la risposta è… dipende dallo smartphone!

Infatti la maggior parte delle persone che hanno aggiornato il proprio sistema operativo negli ultimi 3 anni possono eseguire la scansione di un codice QR senza bisogno di app aggiuntive.

Facciamo riferimento allo schema seguente:

Per chi ha un iPhone nessun problema: dal modello 5s in poi (un telefono rilasciato nel 2013!) tutti i dispositivi Apple possono scansionare un QR code usando solamente la fotocamera dello smartphone.

Per chi ha Android la situazione è leggermente diversa: tutti i dispositivi con Android 9 o superiore possono leggere i QR senza bisogno di App esterne, attivando la funzione “Google Lens” della fotocamera. Tuttavia attualmente solo il 65% dei dispositivi dispongono di questa versione Android o una più recente.

Che significa per tutti gli altri?

Ebbene sì, ci sarà bisogno di scaricare un’App. Ma attenzione! Si tratterà di un lettore generico di QR code, che quindi ti consentirà di leggere TUTTI i QR code, su qualsiasi prodotto di qualsiasi marchio, non solo quelli legati a un particolare marchio o sito.

Questo significa anche che i tuoi consumatori, se hanno già usato un QR code in passato, con tutta probabilità hanno già una di queste applicazioni installate sul loro smartphone.

Qual è la miglior App per leggere i QRcode?

Ce ne sono davvero a bizzeffe, ma io ti consiglio questa, che è una delle poche senza annunci pubblicitari.

Basterà avviare l’app, inquadrare il codice QR e potrai immediatamente accedere ai contenuti che racchiude.

Ora sai tutto di come e chi può scansionare un QR code. Se questo argomento ti interessa e vuoi saperne di più, segui QualityChain sui nostri canali social.

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QR Code: come funziona e a cosa serve [2023]

Li vediamo sempre più spesso, sui tavoli dei ristoranti, alle fermate del bus, sui prodotti di consumo. Ma come nasce, e soprattutto cosa è un QR code?

Se le origini di questa tecnologia e il suo effettivo funzionamento ti interessano, questo post è per te! Se invece vuoi informazioni pratiche su come creare e stampare QR Code vai a questo articolo.

Partiamo dalla nascita del QR code.

Le lettere QR stanno per Quick Response (“a risposta veloce”), e il famoso quadratino fu inventato nel 1994 da un’azienda giapponese, la Denso Wave, per tracciare in maniera rapida ed efficiente i pezzi delle automobili Toyota.

masahiro oda qr code creator

Masahiro Hara, manager del reparto che nel 1994 sviluppò i primi QR Code.

Il suo vantaggio principale sul codice a barre tradizionale era molto semplice: la quantità di caratteri (lettere e numeri) che poteva contenere. Guardiamo questo esempio, in cui abbiamo creato un codice a barre e un QR che riportano la stessa informazione, il primo verso della Divina Commedia:

Nel 1999 la società decide di rendere pubblica la licenza per utilizzare i QR code, e dalla seconda metà dei duemila questi trovano applicazioni sempre più numerose e nei settori più svariati.

Con un QR code è infatti possibile trasmettere una grande varietà di informazioni, ad esempio:

  • Email
  • Biglietti da visita
  • Eventi
  • Credenziali Wi-fi
  • Contatti telefonici
  • Dati di pagamento
  • Link a siti web

È proprio quest’ultima applicazione quella che ha preso più piede ai giorni nostri, in quanto la navigazione su internet ci permette di accedere a quantità pressochè infinite di informazioni. Di conseguenza il nostro esempio di prima può fare un salto di qualità:

Risulta quindi ovvio che nell’era di internet il QR code sia diventato di fatto questo: un collegamento tra il fisico e il digitale, un link tra la realtà che possiamo toccare e le informazioni che possiamo raccogliere dalla rete. È proprio questa caratteristica che con l’avvento della pandemia ha portato a una grande rinascita nell’utilizzo di questa tecnologia.

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La rinascita del QR code: il brutto anatroccolo del 2020

10 usi del QR code che ci hanno reso la vita più facile ai tempi del Covid-19 e ci hanno fatto rivalutare questa tecnologia.

Sono brutti! 
Non li scansiona nessuno!
Sono lì a prender polvere!

Questa è la reazione scomposta che molti dei nostri potenziali clienti avevano quando sentivano la parola “QRcode”. O per lo meno lo era fino a qualche mese fa.

Oggi la musica è cambiata: il covid-19 ha spazzato via molte riserve sull’uso dei famosi quadratini. Un po’ perché il mondo si è dimostrato più ben disposto ad adottarli di quanto si pensasse. Un po’ per necessità, visto il loro nuovo ruolo in prima fila nella lotta alla diffusione del virus.

Se infatti un QR non può lavarci le mani né costringerci a mettere la mascherina, è utilissimo per ridurre al minimo il contatto fisico tra le persone. Da qui le centinaia di iniziative nel mondo che lo hanno utilizzato per gli scopi più svariati, dal tracciamento alla ristorazione, dai trasporti alla sanità.

Vediamo le più interessanti.

Il QR che ti porta il cabaret in casa: “The Darling” a Chicago

Un delivery che diventa intrattenimento, con tanto di performer e DJ set

Quando Sophie Huterstein, proprietaria del lounge bar The Darling a Chicago, ha dovuto chiudere a causa del lockdown, non si è lasciata prendere dallo sconforto: ha pensato invece di rendere speciale il suo delivery, e regalare ai clienti l’esperienza del bar direttamente a casa loro. 

Questi ultimi infatti si sono ritrovati nel packaging una serie di misteriosi pacchetti e alcuni QR code dotati di istruzioni. I clienti scansionando i QR code potevano guardare direttamente nel loro telefono una performance esclusiva della cabarettista Miss Ammunition, registrata nel locale in condizioni di sicurezza.

Il lounge bar The Darling di Chicago

A seguire, scansionando un secondo QR, i clienti potevano addirittura godersi un DJ set di un’ora, da accompagnare con il contenuto dei pacchetti: due calici di champagne e un piccolo proiettore led capace di riempire il soffitto di stelle luminose, per un’atmosfera perfetta.

I poster QR code per i negozi: UK e Nuova Zelanda

Vuoi riaprire la tua attività? Stampati sto QR code e mettilo all’ingresso. 

Se qui in Italia siamo ancora troppo affezionati al binomio carta e penna, i ministeri della salute di Regno Unito e Nuova Zelanda hanno deciso di rendere obbligatorio l’uso di poster QR code per la registrazione dei visitatori nei negozi. 

Questi ultimi infatti quando entrano nel locale devono scansionare il poster utilizzando l’app apposita, che inserisce automaticamente i dati del visitatore nel registro dell’attività.

Firms urged to make tracing accessible for all | Otago Daily Times Online  News
Dr Ashley Bloomfield, Director-General of Health neozelandese, mostra il poster QR code da affiggere nelle attività. Foto: Getty Images

L’uso del QR code in questo caso riduce le interazioni non necessarie tra cliente e esercente, il tempo necessario a lasciare i propri dati e quindi la permanenza del cliente nel locale ed elimina il problema della sanificazione della penna, che spesso passa in centinaia di mani diverse in una singola giornata.

QR code per la cultura: la Galleria d’Arte di Vancouver

Quest’estate la galleria ha riaperto con una serie di misure di sicurezza

In Canada l’arte non si fa spaventare dal virus, e le hanno pensate tutte per permettere ai visitatori di usufruire in sicurezza della struttura.

La Vancouver Art Gallery. Foto: JayTheNinth

Innanzitutto i biglietti, acquistabili solamente in anticipo e online, sul sito della galleria. Poi il limite di 225 persone sui quattro piani dello stabile, e il distanziamento obbligatorio di ben due metri tra i visitatori. Infine la galleria ha eliminato guide e audioguide fisiche in favore di quelle digitali, fruibili ovviamente dal telefono del visitatore tramite un QR code apposito scansionabile nella biglietteria.

Grazie a questi accorgimenti la galleria è aperta e accoglie i visitatori dal 15 Giugno a oggi.

QR Rosso, Giallo e Verde: rischio contagio in Cina

Tutti i cittadini sono tenuti a mostrare il QR code del rischio durante gli spostamenti

Nel febbraio 2020, la Cina ha introdotto l’uso dei codici QR per rilevare la probabilità di infezione da coronavirus. Ai cittadini è stato chiesto di installare un’app per tracciare i contatti con persone esposte al virus (una sorta di Immuni cinese). Il sistema, che si basa sull’infrastruttura di Alipay, è ora utilizzato in oltre 200 città cinesi.

I cittadini devono installare questa app sui loro telefoni e compilare un modulo. Nel modulo, devono segnalare il loro documento d’identità, i dettagli relativi al viaggio e tutti gli eventuali sintomi riconducibili al Covid-19.

Una volta inseriti i dati ricevono un codice QR colorato, che indica il loro stato di salute. Gli utenti che ottengono un codice QR rosso devono rimanere in quarantena per 14 giorni, quelli che ottengono un codice QR giallo devono rimanere in quarantena per sette giorni.

In Coronavirus Fight, China Gives Citizens a Color Code, With Red Flags -  The New York Times
Il QR code verde significa che il cittadino è a basso rischio e può circolare.

Quelli che ottengono un codice QR verde sono ritenuti sani, e sono gli unici che possono circolare, dato che i cittadini devono mostrare questi codici QR nei posti di blocco della polizia, sparsi in uffici, centri commerciali e mercati.

Menù QR code per i ristoranti: l’Italia che si digitalizza

Buona parte dei ristoratori ha sostituito i menù fisici con i QR code

Paese che vai, QR code che trovi. Trovo particolarmente interessante l’esempio italiano, forse per le esperienze passate di cui si discuteva a inizio articolo.

Fino a ieri l’Italia non sapeva usare i QR code. Mentre in Cina erano dappertutto, e i nostri vicini Germania, UK e Francia iniziavano ad apprezzarli, in Italia siamo sempre stati molto restii, sia lato aziende che lato consumatori.

Le nuove tecnologie vengono adottate solamente quando riescono a integrarsi con la cultura e con le vecchie abitudini. Cosa c’è di più italiano di uno Spritz?

Ed ecco che il QR code attecchisce quando siamo costretti a usarlo per ordinare l’aperitivo, o il piatto di pasta in pausa pranzo, o la tagliata a cena.

Il menù tramite QR code è ormai diventato la nuova normalità.

Ogni giorno che passa (sempre che i ristoranti siano aperti) questa tecnologia acquisisce migliaia di nuovi utilizzatori, che ignari siedono a un tavolo e diventano abilitatori di chissà quali nuovi business model del futuro.

QR code nei trasporti: India e Cina

Come i treni e metro usano i QR per ridurre i contatti e tracciare i passeggeri.

Uno dei settori più impattati dalla pandemia è sicuramente quello dei trasporti. Se un tempo i mezzi pieni come le scatole di sardine erano sgradevoli ma tutto sommato tollerabili, oggi il problema della distanza di sicurezza rende necessari nuovi accorgimenti.

In India ad esempio sono stati introdotti dei QR code sparsi per le stazioni dei treni, tramite i quali è possibile acquistare i biglietti ferroviari evitando le affollate code alla biglietteria, sia quella tradizionale che quella automatica.

A Shanghai invece si è andati un passo oltre: dopo aver completamente digitalizzato l’acquisto dei biglietti e l’ingresso alla metro a gennaio di quest’anno, i cinesi hanno deciso di applicare dei QR code alle finestre dei vagoni. I passeggeri scansionando questi QR possono registrare ed inviare alle autorità il numero di vagone su cui sono saliti, per poter rintracciare i loro passi con più precisione in caso di contagio.

Il QR per la spesa sicura: Spar, Eurostar e Fairway 

La spesa è l’unica attività davvero essenziale, ma può essere più smart.

Possiamo fare a meno di cene fuori, parrucchieri, cancelleria e persino vestiti, ma c’è una categoria di esercizi che nonostante tutto non si è mai fermata: i negozi di alimentari. Per questa ragione sono nate varie iniziative volte a rendere questa attività più sicura e ridurre la diffusione del virus nei supermercati. 

Una di queste è quella di Fairway, una catena di supermercati newyorkese, che ha creato un’app per smartphone che permette ai consumatori di scansionare autonomamente i codici a barre dei prodotti che vogliono acquistare e di pagarli direttamente da smartphone, saltando la fila. Questo avviene tramite un apposito QR code posto vicino alle casse, che i clienti possono scansionare per pagare la spesa direttamente nell’app.

La spesa self-checkout sta diventando sempre più comune.

Ancora più smart l’idea lanciata nei supermercati Spar e Eurospar dell’Irlanda del Nord: oltre a un QR code per il pagamento simile a quello di Fairway, nell’app di questi supermercati è stata introdotta la possibilità di controllare da casa le disponibilità del supermercato, evitando viaggi inutili e quindi contatti non necessari.

QR code per la sanità: i bambini dell’Orange County

Secondo lo studio un QR code sul gesso ortopedico può eliminare visite non necessarie all’ospedale.

Quando un bambino subisce una frattura, e viene portato in pronto soccorso, non è affatto facile per i genitori tenere a mente le direttive del medico. Ma se avessero la possibilità di recuperarle scansionando un semplice QR code sull’ingessatura?

È questa l’idea alla base dello studio condotto nel Pedriatic Hospital of Orange County, in California. I chirurghi ortopedici hanno apposto sulle ingessature di 50 bambini dei QR code appositi, attraverso i quali i genitori potevano recuperare le istruzioni personalizzate preparate dal medico per ciascun bambino.

Studi precedenti avevano infatti dimostrato che oltre il 50% delle direttive del medico vengono dimenticate dai genitori, i quali spesso richiamano e ritornano in ospedale per avere informazioni aggiuntive o delucidazioni.

Lo studio è stato un successo, in quanto oltre il 90% dei partecipanti hanno trovato utile e comodo l’utilizzo QR code, e più della metà dei genitori che lo hanno scansionato ha dichiarato che le informazioni fornite gli hanno risparmiato una inutile visita all’ospedale.

QR codes could provide patients way to keep them out of emergency rooms -  ABC News
I QR code potrebbero ridurre drasticamente la necessità di visitare l’ospedale.

Questa soluzione, sostanzialmente priva di costi per l’ospedale, sarebbe applicabile anche a pazienti con altre patologie: potrebbe ad esempio essere applicato un QR code sui dispositivi dei diabetici, o sugli holter cardiaci. In ciascuno di questi casi i pazienti potrebbero ricevere informazioni in maniera più tempestiva,  riducendo il tempo speso negli ospedali e risparmiando tempo al personale sanitario.

QR code e assicurazioni: la belga Vanbreda Risk & Benefits

Anche le compagnie assicurative stanno usando i QR per incentivare l’uso dei tool digitali.

Se avete mai fatto un’assicurazione saprete bene quanta carta e procedure burocratiche sono necessarie per siglare una polizza. Ma uscire di casa nel bel mezzo della pandemia per completare queste formalità è sempre più sconsigliato, specialmente se ci sono alternative più sicure.

Vanbreda Risk & Benefits, un broker di assicurazioni sanitarie in Belgio, ha deciso quindi di utilizzare il sito aziendale per invitare i clienti a usare di più i tool digitali per risolvere i loro problemi, in particolare l’app mobile creata dalla società.

Per questo motivo hanno pubblicato sul sito un comunicato e due QR code per scaricare l’app, per Apple Store e Google Play rispettivamente. In questo modo i clienti non devono andare a cercare manualmente le applicazioni sui rispettivi store, bensì è sufficiente una semplice scansione.

I QR code sul sito di Vanbreda Health.

L’app include funzioni come la dichiarazione di ricovero in ospedale per malattie gravi e la presentazione delle spese mediche, e permette inoltre di ottenere assistenza tecnica online, eliminando buona parte delle visite fisiche presso l’assicuratore.

QR code per lo shopping: il Lone Design Club a Londra

Lo store ha aggiunto i QR code alle vetrine per permettere ai clienti di acquistare via web.

Il Lone Design Club, una botique londinese che dà spazio a decine di brand e designer indipendenti, ha deciso di trasformare il suo concept store da “Physical”, ossia fisico, a “Phygital”, ossia fisico e digitale insieme, dotando le vetrine di QR code per i capi esposti.

Questi QR possono essere scansionati dai passanti per acquistare i vestiti online, eliminando la necessità di entrare nello store fisico a meno di non dover provare diverse misure.

I QR offrono inoltre la possibilità di registrarsi a eventi e attività, come esperienze 1 a 1 con dei personal shopper, workshop, eventi legati al beauty e altre utili risorse.

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Questa lista sarà aggiornata periodicamente. Se vuoi segnalare un nuovo caso d’uso interessanti del QR code, manda una email a [email protected] e gli daremo un’occhiata!

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A cosa serve il QR code e perché le etichette non ci bastano più

Il QR code sta entrando sempre di più nelle nostre vite: tra gli scaffali del supermercato, alle fermate dei bus, o addirittura sulle nuove fatture elettroniche. Ma perchè? Perché funziona! E in questo articolo scoprirai come.

A cosa serve il QR code? Come funziona? Sono molte le domande che ci vengono in mente quando vediamo questi strani quadratini stampati dappertutto.

Rispondiamo innanzitutto alla prima domanda!

Collegare il mondo fisico a quello digitale. 

Da più di dieci anni a questa parte, lo smartphone ha rivoluzionato le nostre vite: abbiamo tutta la potenza del web nelle nostre tasche, e tuttavia la stragrande maggioranza delle esperienze che viviamo giorno per giorno non si avvantaggiano di questo nostro nuovo “superpotere”. La maggior parte delle informazioni è infatti riportata direttamente sulle etichette e sul packaging, che hanno uno spazio limitato e ha l’importantissima funzione di attrarre visivamente il consumatore.

I QR code consentono di collegare i prodotti fisici, che noi possiamo vedere e toccare, alle esperienze digitali: siti web, video, applicazioni, realtà aumentata. Come ci riescono? Tramite una semplice scansione del QR tramite la fotocamera dello smartphone.

Molti dei nostri clienti vorrebbero dare di più ai loro consumatori, ad esempio contenuti o informazioni sulle proprietà, sulla provenienza o sulla storia dei loro prodotti. Quando consigliamo loro di utilizzare i codici QR spesso veniamo bombardati dalle domande:

“Ma poi le persone devono scaricare un’app?”

“E se poi voglio cambiare il link?”

“Ma poi la gente li usa davvero?”

Se anche tu hai questi dubbi, sei nel posto giusto! Ti dimostreremo come il QR code sia ancora il modo più efficace per fornire ai tuoi clienti un’esperienza più completa e appassionante del tuo prodotto.

Scoprire di più sui tuoi clienti

informazioni e analytics sui consumatori grazie ai qr code
Con i QR code puoi scoprire molte nuove informazioni sul tuo mercato

Sapevi che grazie ai QR code puoi ottenere un sacco di informazioni utili sulla tua clientela? Quando un utente si collega a un tuo sito web puoi scoprire molte informazioni sul suo conto: se è uomo o donna, quanti anni ha, dove vive, i suoi interessi… I QR code, se usati nel modo giusto, possono darti un’immagine nitida del tuo segmento di mercato, e indicarti possibili corsi d’azione per aumentare il coinvolgimento dei consumatori e le vendite dei tuoi prodotti.

Ora che sai a cosa serve il QR code passiamo alla fase successiva: come lo utilizzo?

Come leggere i QR code: serve un’App?

Questa è in assoluto la domanda più frequente (e legittima!), e la risposta è: dipende dallo smartphone, ma in generale no! Infatti la maggior parte delle persone che hanno aggiornato il proprio sistema operativo negli ultimi 3 anni possono eseguire la scansione di un codice QR senza bisogno di app aggiuntive. 

Per chi ha un iPhone nessun problema: dal modello 5s in poi (un telefono rilasciato nel 2013!) tutti i dispositivi Apple possono scansionare un QR code usando solamente la fotocamera dello smartphone. 

Per chi ha Android la situazione è leggermente diversa: tutti i dispositivi con Android 9 o superiore possono leggere i QR senza bisogno di App esterne, attivando la funzione “Google Lens” della fotocamera. Tuttavia a Marzo 2020 solo il 40% dei dispositivi dispongono della più recente versione di Android. Che significa per tutti gli altri?

Ebbene sì, ci sarà bisogno di scaricare un’App. Ma attenzione! Si tratterà un lettore generico di QR code, che quindi ti consentirà di leggere TUTTI i QR code, su qualsiasi prodotto di qualsiasi marchio, non solo quelli legati a un particolare marchio o sito. 

Questo significa anche che i tuoi consumatori, se hanno già usato un QR code in passato, con tutta probabilità hanno già questo una di queste applicazioni installate sul loro smartphone.

A questo punto mi chiederai: ma quale App per leggere i QR dovrei scaricare? 

Ce ne sono davvero a bizzeffe, ma io ti consiglio questa, che è una delle poche senza annunci pubblicitari. Basterà avviare l’app, inquadrare il codice QR e potrai immediatamente accedere ai contenuti che racchiude.

Come faccio a creare il mio QR code?

Creare un QR è semplice, veloce e costa ZERO! 

Non farti impressionare da quelli che lo fanno sembrare un lavoro estremamente complicato e che necessita di competenze da hacker: puoi farlo tu stesso, senza alcun costo, in pochi minuti. Come si fa?

Innanzitutto devi decidere quale esperienza digitale vuoi offrire ai tuoi clienti. Dove deve portarli il codice QR? Al tuo sito, al tuo e-commerce, al tuo video su youtube?

Una volta che hai deciso questo punto fondamentale, sei pronto a procedere. Prendi l’indirizzo web della risorsa che hai scelto, e vai su un sito come QR Code Generator.

Se non ti interessano colori o forme particolari, per creare il codice basterà incollare l’indirizzo web della tua esperienza digitale nel campo apposito. In un istante vedrai apparire il tuo nuovo codice QR nel riquadro sulla destra, e potrai scaricarlo in formato digitale per poi stamparlo e applicarlo sui tuoi prodotti, senza scadenze o limiti di utilizzo!

Ok ho il mio QR… E adesso dove lo metto??

Un Qr code può essere stampato su tutti i materiali e le superfici, e per funzionare alla perfezione necessita di dimensioni minime di 1 cm x 1 cm

Non molto vero? Noi comunque consigliamo ai nostri clienti di dedicare uno spazio di almeno 2 cm x 2 cm, per massimizzare la visibilità e la leggibilità.

Quando c’è da decidere dove posizionare il QR code bisogna farsi innanzitutto una domanda: il mio prodotto ha un packaging personalizzato, utilizza una confezione generica o è venduto senza packaging?

Caso 1: codice QR su confezione personalizzata.

Nel primo caso la risposta è semplice: l’ideale è creare un nuovo design della confezione che includa anche un piccolo spazio per il codice, insieme ad una breve frase che inviti il consumatore a scansionarlo. 

Sul fronte o sul retro? La posizione del QR dipende da cosa vuoi ottenere. 

Se la tua intenzione è quella di attrarre nuovi consumatori e aumentare le vendite, l’ideale è posizionare il codice sul fronte della confezione: in questo modo il codice verrà visto dalle persone anche quando il prodotto è esposto sugli scaffali dei negozi, e potrà incuriosire il consumatore e indurlo a scegliere il tuo prodotto piuttosto che quello della competizione.

Se invece la tua intenzione è quella di fidelizzare ulteriormente i clienti che hai già acquisito, sarà sufficiente posizionarlo sul retro della confezione, impattando in maniera minore il design e lasciando che il consumatore lo scansioni in un secondo momento, magari a casa e con più calma.

Un’alternativa che non intacca la confezione originale è quella della targhetta col cordino o del cartoncino esterno, posizionato ad esempio sul collo di una bottiglia. Questa soluzione permette di non dover rifare le etichette e le confezioni, ma richiede più tempo nella preparazione del packaging.

Caso 2: codice QR su packaging alimentare generico

Se non hai la possibilità di modificare il design della tua confezione, l’alternativa più semplice e veloce è senza dubbio l’etichetta adesiva. Economica, rapida da applicare e appariscente, l’etichetta permette di applicare un codice QR a praticamente qualsiasi prodotto confezionato.

Caso 3: codice QR su prodotto senza confezione

Prodotti freschi, come possono essere frutta sfusa o panini, non consentono di applicare direttamente un codice QR. In questo caso la scelta migliore è probabilmente quella di posizionare il codice direttamente nell’espositore, tramite un cartellino in plastica o cartoncino.

Un’altra valida alternativa può essere quella di fornire ai negozianti degli incarti o dei volantini, che possano essere consegnati al cliente quando acquista il tuo prodotto.

Cosa succede se voglio cambiare il link?

I codici QR possono essere programmati per essere dinamici. Ciò significa che puoi reindirizzare i clienti dal collegamento vecchio a uno nuovo, e assicurarti che il cliente venga collegato sempre al contenuto giusto

Per questo tipo di opzioni però dovrai rivolgerti a figure più specializzate: al contrario della creazione di un semplice QR code, questo tipo di sistema richiede competenze informatiche più avanzate.

Statistiche di utilizzo dei QR code

Ma chi li usa questi codici QR??” Chiunque sia andato in Cina negli ultimi anni sa perfettamente come può apparire un mondo in cui tutti usano i codici QR: grazie alla forte spinta dell’App WeChat, il quadratino magico è diventato di uso comune per pagamenti, visite a siti web, interazioni contactless e molto altro. Tuttavia le cose stanno cambiando anche fuori dalla Cina, in particolare da noi in Europa e dai nostri amici americani.

In un recente report di Statista si stima che negli Stati Uniti saranno 11 milioni le famiglie che scansioneranno un codice QR nel 2020, mentre erano solo 9,78 milioni nel 2018. 

In Europa la situazione è ancora più promettente: il 25-30% della popolazione sa utilizzare i codici QR e lo fa abitualmente! 

Ma qual è il profilo tipico dello scansionatore folle di QR Code?

Le ricerche mostrano che gli utilizzatori sono di età compresa tra i 24 e i 54 anni, con l’utilizzo massimo tra i 34 e i 44 anni: se la tua clientela è compresa in questa fascia considera l’uso di codici QR sui tuoi prodotti!

Da dove iniziare

Se vuoi sapere di più sull’utilizzo dei QR code per raccontare la storia dei tuoi prodotti, sentiti libero di scriverci senza impegno a [email protected]. Ti daremo qualche consiglio e sapremo indicarti a chi rivolgerti in base ai tuoi bisogni.

Se sai già il fatto tuo, potrebbe interessarti QualityChain. Si tratta di un servizio in abbonamento che ti permette di raccontare la storia del tuo prodotto tramite codice QR, in maniera facile e veloce, e garantirla grazie alla tecnologia Blockchain (se non sai cosa sia clicca qui). Dacci un’occhiata sul sito ufficiale!

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Tracciare i tuoi prodotti con la Blockchain: come fare, cosa serve, quanto costa [2021]

Ti è capitato di vedere in enoteca o al supermercato quelle strane etichette che dicono “prodotto tracciato su blockchain“, e vuoi saperne di più?

Sei nel posto giusto!

In questo articolo affronteremo in ordine:

  1. Cosa significa tracciabilità blockchain
  2. Quali tipi di tracciabilità esistono
  3. Come puoi tracciare i tuoi prodotti
  4. Quanto costa tracciare su blockchain

Tracciabilità blockchain: cos’è e a cosa serve

Che differenza c’è tra la tracciabilità normale e quella blockchain?

La differenza sta nel modo in cui vengono salvati i dati: nel secondo caso infatti tutte le informazioni sul prodotto vengono salvate per l’appunto su una blockchain, una speciale rete di computer che rende il dato sostanzialmente immune alla contraffazione (a questo link trovi la blockchain spiegata facile facile).

blockchain per la tracciabilità alimentare
La blockchain permette di rendere sicure le informazioni sulla filiera di un prodotto.

Ciò è ovviamente molto importante per il consumatore, perchè gli consente di conoscere senza ombra di dubbio la storia di quello che sta mangiando o bevendo.

Infatti queste informazioni vengono poi rese accessibili tramite varie tecnologie (che affrontiamo più avanti nell’articolo), come il QR code, che permette di avere la storia del prodotto sempre a portata di smartphone

Una storia scolpita nella pietra (digitale)

Tracciare su blockchain significa dire:

“Ecco, questo è il mio prodotto e come l’ho fatto, te lo scrivo e te lo firmo, anzi, lo voglio scolpito nella pietra!”

Un produttore responsabile

Significa quindi prendersi piena responsabilità della propria filiera di fronte ai consumatori, creando il massimo grado di trasparenza e di fiducia consentito dalle nostre tecnologie.

Un produttore che traccia su blockchain si distingue dagli altri per l’attenzione dedicata non solo a vendere, ma anche e soprattutto ad informare e educare sulla qualità dei prodotti.

Dal produttore al consumatore: codice QR e RFID

Ci sono varie tecnologie che permettono ai consumatori di accedere alle informazioni fornite dai produttori, ma le più utilizzate sono sicuramente i codici QR e le etichette RFID.

Cosa sono i codici QR? Sono quelle immagini quadrate e pixelate che vediamo sempre più spesso su internet o in giro per le nostre città. Questi codici possono essere scansionati dal tuo smartphone tramite la fotocamera sugli iPhone o tramite app apposite sui telefoni Android.

esempi codici qr
I codici QR sono sempre più diffusi nei nostri negozi e supermercati.

Quando scansioni un codice QR il tuo telefono ottiene un’informazione testuale, solitamente l’indirizzo di un sito, al quale puoi collegarti per ricevere informazioni sull’oggetto che stai scansionando: nel caso di un prodotto agroalimentare potresti essere portato alla pagina web che ne racconta la storia.

E le etichette RFID? Proprio come i QR code, i tag RFID trasmettono un’informazione al tuo cellulare, ma lo fanno con le onde radio: per leggerli ci devi passare il telefono sopra con l’opzione NFC attivata.

Quali tipi di tracciabilità esistono?

Iniziamo col dire che non esiste tanto una soluzione unica per la tracciabilità blockchain, quanto un’insieme di soluzioni diverse, più o meno adatte ai vari processi produttivi e alla dimensione dell’azienda.

Come produttore potresti ad esempio scegliere di tracciare solo parti della tua filiera, che magari consideri più importanti ai fini di comunicare la qualità del tuo prodotto, oppure scegliere di tracciare ogni dettaglio della produzione e della logistica dei prodotti, dalla materia prima alla distribuzione.

Ci sono anche differenze nel tipo di dati che vengono registrati e nelle tecnologie utilizzate per raccoglierli: i produttori più grandi e collegati alla grande distribuzione potrebbero decidere di utilizzare sensori, droni e altri dispositivi IoT, mentre un piccolo produttore potrebbe scegliere di registrare manualmente le informazioni che ritiene più importanti.

Per semplicità distinguiamo in tre tipologie:

1. Tracciabilità di primo livello: la micro impresa

Spesso i proprietari di piccole imprese non hanno i mezzi finanziari per investire in un complesso sistema di sensori e dispositivi IoT. Per questo sempre più produttori si stanno affidando a soluzioni di “primo livello“, molto più economiche, in cui l’inserimento dei dati è affidato al produttore e ai suoi operatori.

Questo può avvenire in due modalità: la prima è l’autocertificazione di un “racconto di filiera”, ossia una descrizione delle modalità in cui il prodotto viene lavorato: un viticoltore potrebbe registrare le caratteristiche del terreno e della vigna, un casaro potrebbe concentrarsi sulla temperatura di coagulazione e gli innesti utilizzati, o ancora il produttore di cachemire potrebbe evidenziare l’attenta selezione delle fibre utilizzate. Questa raccolta di informazioni viene preparata dal produttore e poi registrata con la tecnologia blockchain.

La seconda è l’autocertificazione della tracciabilità vera e propria: mano a mano che il prodotto viene lavorato, il produttore inserisce nel sistema le informazioni chiave sul singolo passaggio di filiera, come data e modalità di lavorazione, e le registra in tempo reale sul database blockchain.

scansione taleggio tracciato su blockchain
Esempio di prodotto tracciato su blockchain.

Questo tipo di tracciabilità non è tanto orientata all’effettiva rintracciabilità del singolo lotto (per richiami di prodotti ad esempio), quanto piuttosto a ottenere una comunicazione più trasparente con il consumatore: per questo è spesso considerata una forma di storytelling piuttosto che di tracciabilità nel senso tradizionale.

2. Tracciabilità di secondo livello: la media impresa

Un’azienda più grande potrebbe decidere di investire in un sistema completo di sensoristica IoT. In questo caso il produttore può scegliere tra due possibilità per registrare le informazioni: integrazione con i software aziendali oppure inserimento manuale.

La prima opzione è sicuramente più affidabile rispetto al precedente, poichè i dati raccolti passano direttamente dalla fonte alla blockchain, con un rischio minore di manomissione dell’informazione. Tuttavia è anche la più dispendiosa a livello di capitale iniziale, perchè richiede un’integrazione completa della piattaforma blockchain scelta con i software già utilizzati dall’azienda per la raccolta dati e la tracciabilità.

sensori e droni per l'agricoltura blockchain
Droni e sensori sono molto utilizzati per i sistemi di tracciabilità blockchain.

Purtroppo molti di questi applicativi non prevedono la possibilità di esportare direttamente ad altri programmi, e pertanto queste integrazioni possono essere assai complesse e dispendiose, anche per un’azienda di medie dimensioni.

La seconda opzione, ossia l’inserimento manuale, richiede invece il lavoro di un addetto che copi i dati dai sensori e li riporti sulla blockchain. Questa soluzione, sebbene consenta un risparmio sull’investimento iniziale, comporta un sacrificio in termini di sicurezza, in quanto il passaggio dai sensori alla blockchain passa per l’intervento umano.

3. Tracciabilità di terzo livello: la GDO

I sistemi più complessi di tracciabilità blockchain li troviamo sicuramente nella Grande Distribuzione Organizzata: i grandi gruppi del Food hanno infatti delle filiere molto articolate, che coinvolgono numerosi produttori, trasformatori e fornitori di servizi, e producono grandissime quantità di lotti di ciascun prodotto.

In questo scenario risulta ancora più importante la capacità di rintracciare con precisione la storia degli alimenti, con o senza blockchain: questa tecnologia dà però la garanzia che le informazioni registrate non vengano modificate, e che non ci sia spazio di interpretazione nell’attribuire gli errori all’una o all’altra parte della catena produttiva.

Cosa serve per tracciare su blockchain?

Dipende tutto da quale strada vuoi scegliere: per realizzare una vera e propria tracciabilità blockchain (secondo e terzo livello) avrai bisogno di posizionare dei sensori nei punti critici della tua filiera, e integrare i tuoi sistemi con un software blockchain che crei le registrazioni.

Se invece opti per una tracciabilità di primo livello, molto probabilmente sei pronto a partire! La prima cosa da fare è individuare tutto ciò che rende il tuo prodotto speciale: il tuo territorio, i procedimenti che usi, la tua attenzione a non utilizzare sostanze nocive nella lavorazione… Tutto ciò che può distinguerti dalla concorrenza e comunicare la qualità del tuo prodotto.

unicità del prodotto blockchain
Sono molte le cose che possono rendere un prodotto unico nel mondo.

Una volta che hai definito la storia del tuo prodotto, puoi trovare delle foto e dei video che possano comunicare anche in maniera visiva i valori della tua azienda. Puoi mostrare le varie fasi di lavorazione, i tuoi stabilimenti, ma anche e soprattutto le tue persone, in modo che il consumatore possa dare un volto al tuo prodotto e rafforzare la sua fiducia nel tuo brand.

Quando hai raccolto tutte le informazioni devi solo trovare un servizio o una società che ti aiuti a registrarle sulla blockchain, e ti fornisca il QR code da inserire sul tuo packaging. Questo può essere fatto nell’etichetta, con un leggero cambio nel design, oppure direttamente applicando un bollino aggiuntivo sulla confezione.

Quanto costa tracciare i prodotti sulla blockchain?

È difficile stabilire a priori un prezzo su questo tipo di software.

Il costo dipende in gran parte dai tuoi requisiti: dal tipo di tracciabilità che desideri, dal numero di prodotti che vuoi tracciare e dal dettaglio che hai raggiungere, dal tuo avere già o voler installare un sistema di sensoristica IoT.

Questa tecnologia è molto avanzata, e spesso le società in questo settore creano prodotti su misura per il singolo produttore.

Ci sono delle eccezioni: QualityChain ad esempio offre un abbonamento annuale a partire da € 249, senza costi iniziali, mentre altri, come IBM Food Trust e Foodchain, hanno optato per una combinazione di costo iniziale di installazione e canone annuo.

Altre aziende, come TE-FOOD, EZ Lab, FoodLogiQ, Ambrosus e ValueGO, sono invece più improntate sul modello custom, realizzando progetti ad hoc e valutando caso per caso i costi di realizzazione.

Conclusioni

Siamo in un momento chiave dell’adozione dei questa tecnologia nell’industria del Food&Drink. Se scegli di essere uno dei primi a tracciare i tuoi prodotti su blockchain è indubbio che risalterai tra la folla, in particolare in un settore spesso poco innovativo come quello agroalimentare. Un bollino “tracciato su blockchain” attira l’occhio del consumatore, su questo non c’è dubbio.

Ma dobbiamo guardare più lontano. Andiamo verso un mondo in cui questo tipo di tecnologia diventerà la norma, in cui tutti i prodotti verranno tracciati su blockchain, in cui la fiducia dei consumatori sarà già cementata su nuovi marchi, nuovi sapori.

Secondo molti è proprio questo il momento giusto per iniziare a costruire questa fiducia, per la piccola impresa come per la grande, ed è il momento di fare il passo più lungo degli altri e posizionarsi come innovatori e pionieri del settore.

[Articolo aggiornato il 4 Marzo 2021]

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Blockchain: significato, come funziona, a cosa serve [2020]

Scopriamo in parole semplici cos’è la blockchain, come è diversa dal bitcoin e quali sono le sue applicazioni.

Anche se non sei un appassionato di finanza, avrai sicuramente sentito nominare almeno una volta i “Bitcoin” o la “Blockchain”.

Sei ancora un po’ confuso sul significato di questi termini? 

Non disperare: alla fine di questo articolo sarai in grado di spiegare la blockchain e i bitcoin a chiunque!

Blockchain: cos’è?

Ti sei mai chiesto cosa succede quando carichi un documento o una foto su un sito web? Quando schiacci “carica”, l’informazione dal tuo computer passa attraverso il tuo modem, e viaggia attraverso l’internet: migliaia di chilometri di cavo che la portano infine ad un altro computer, chiamato server.  

Il server è di proprietà del gestore del sito web, che ha quindi  un controllo totale sulle tue informazioni, ed ha la facoltà di cambiarle a suo piacimento: potrebbe cancellarle per errore, condividerle con qualcuno senza il tuo permesso o addirittura falsificarle!

La Blockchain (o “block chain”, traduzione “catena di blocchi”), serve proprio a risolvere questo problema: è un sistema che per salvare i dati utilizza migliaia di computer e migliaia di proprietari diversi, uniti in una singola rete che si estende su tutto il pianeta.

Questo fa sì che ogni modifica all’informazione passi prima per il controllo di migliaia di proprietari, che verificano che sia legittima e veritiera. Per questo motivo si dice che i dati sulla blockchain sono trasparenti e immuni alla contraffazione.

Grazie a questa caratteristica, la blockchain è perfetta per registrare le informazioni in molti ambiti, specialmente quelli in cui l’autenticità dei dati è fondamentale: basti pensare agli atti notarili, alla tracciabilità degli alimenti o alle transazioni finanziarie.

Ora che hai un po’ più chiaro che cos’è la blockchain, entriamo un po’ più nel dettaglio! In questo post scoprirai:

  1. Come funziona la blockchain
  2. Che differenza c’è tra blockchain e bitcoin
  3. A cosa serve la blockchain

Blockchain: come funziona

Come detto prima, la magia della blockchain si basa sulla capacità di salvare il dato su migliaia di computer collegati, che vengono chiamati nodi della rete. 

Questi nodi hanno due compiti principali: il primo è quello di copiare e mantenere aggiornata una copia del cosiddetto Registro Distribuito (in inglese Distributed Ledger), un registro che contiene tutte le informazioni salvate sulla blockchain e che funge da riferimento ogni volta che qualcuno tenta di modificare un’informazione.

Possiamo immaginarcelo così:

4 computer con ognuno una copia dello stesso registro blockchain condiviso

Per semplicità usiamo solo quattro nodi in questo esempio, ma nella realtà sono da centinaia a migliaia, a seconda della blockchain in questione.

Quando qualcuno tenta di modificare una delle informazioni salvate su un nodo, gli altri nodi sono chiamati a verificare se quel qualcuno è autorizzato a compierla.

Se tutti i nodi danno l’ok, il registro condiviso viene aggiornato con la nuova informazione, ma tenendo anche una traccia dell’informazione precedente. Un po’ come quando tiriamo una linea su una parola sbagliata e scriviamo quella giusta accanto: in questo modo ogni cambiamento è trasparente, ed è impossibile modificare le informazioni di nascosto

Bitcoin e Blockchain: differenza

Che differenza c’è tra Bitcoin e Blockchain quindi? 

È molto semplice: il Bitcoin è basato sulla tecnologia blockchain, così come l’automobile è basata sulla ruota, o google sulla rete Internet. 

Bitcoin è infatti una criptovaluta, ed è la prima e senz’altro più famosa applicazione della tecnologia blockchain.

Rappresentazione della criptovaluta Bitcoin

Per farla breve, le criptovalute sono monete digitali che non hanno un proprietario, come uno stato o una banca centrale, ma circolano su una rete basata sulla tecnologia blockchain. 

Seguiamo lo stesso ragionamento di prima; se io ho 3 bitcoin e voglio mandartene 5, l’intera rete andrà a controllare quanti bitcoin ho, e si accorgerà che non è possibile effettuare la transazione. Viceversa, se provo a mandartene solo uno, la rete approverà la transazione. 

Ti sei mai chiesto perché per fare un bonifico ci vogliono diversi giorni? È proprio perché questa operazione di solito viene effettuata dalle banche, che non comunicano efficacemente tra loro, come invece riesce a fare una rete digitale.

La blockchain invece rappresenta la tecnologia sottostante non solo del bitcoin, ma di altre decine e decine di applicazioni, nei settori più disparati: vediamone alcuni!

Blockchain: a cosa serve

Ora che sai cosa è la blockchain e come funziona possiamo passare alle applicazioni della blockchain nel mondo reale. 

Questa tecnologia è stata proposta per risolvere problemi in quasi ogni settore economico, ma per non dilungarci troppo affronteremo solo quelli più discussi.

Blockchain e Criptovalute: Bitcoin, Ethereum, Ripple…

Se hai letto il paragrafo precedente ora hai capito benissimo cosa è il Bitcoin, ma la famosa monetina dorata non è l’unica criptovaluta in circolazione! Infatti ci sono centinaia (o addirittura migliaia) di criptovalute indipendenti, ognuna con caratteristiche, valore e utilizzi diversi. La capacità della blockchain di funzionare senza un’autorità centrale rende possibile la nascita di questa varietà di “contante digitale”, che è però ancora molto poco utilizzato nell’economia reale. Questo non ha impedito che si creasse un vero e proprio mercato azionario parallelo, con una forte speculazione sui valori di queste monete, che possono variare in maniera vertiginosa anche nel giro di pochi minuti.

Blockchain Alimentare: La tracciabilità della filiera

Grazie alle sue caratteristiche di sicurezza e trasparenza, la Blockchain è perfetta per registrare le informazioni sulla storia dei prodotti food: l’utilizzo della blockchain nelle filiere agroalimentari permette infatti alle aziende di comunicare in maniera assolutamente trasparente con i propri consumatori. Quando compri un prodotto tracciato su blockchain puoi scoprire con pochi click tutto ciò che vuoi sapere su quello che ti stai mettendo nel piatto o nel bicchiere: quali sono gli ingredienti, da dove vengono, quando sono stati fatti e da quale azienda, se sono stati usati agenti chimici nella lavorazione o meno, dettagli sul territorio in cui sono stati prodotti.

La blockchain garantisce informazioni sicure sulla provenienza dei prodotti food&drink

Non c’è davvero limite al grado di trasparenza che le aziende possono raggiungere grazie a questa incredibile tecnologia, che si sta affermando in tutto il mondo come sinonimo di qualità e affidabilità.

Se ti interessa questo argomento, questo articolo affronta nel dettaglio i requisiti e i costi della tracciabilità blockchain per un produttore.

Certificazioni Blockchain

La blockchain sta prendendo piede nel campo della certificazione, perché permette di creare certificati assolutamente non falsificabili e verificabili in tutto il mondo: basta uno smartphone e una connessione ad internet. In Italia abbiamo vari esempi, come quello dei Panini Italiani certificati su blockchain.

Proprietà Intellettuale

Di recente la blockchain è diventata legge; in Italia salvare un documento su blockchain ha lo stesso valore legale di una marcatura temporale. La marcatura temporale è fondamentale quando si tratta di associare ad un documento informatico una data e un orario giuridicamente certi e utilizzabili a livello legale, specialmente per la protezione del copyright o della proprietà intellettuale.

Finanza

Molte banche e mercati azionari stanno già sperimentando la blockchain come un modo per risparmiare tempo e denaro nella gestione delle transazioni finanziarie, dato che le caratteristiche della blockchain si sposano perfettamente con le necessità di queste istituzioni in termini di sicurezza.

Sanità, Voto Elettronico, Assicurazioni, Logistica…

…sono solo alcune delle altre innumerevoli applicazioni di questa tecnologia, che da anni ormai domina gli eventi e le rubriche dedicate all’innovazione. 

Centinaia di aziende in tutto il mondo continuano giornalmente a sperimentarne di nuove, cercando di ottenere un vantaggio competitivo da questa potente tecnologia, così famosa eppure così poco conosciuta. Ma stiamo facendo grandi passi, soprattutto grazie a persone come te, che si informano su questi argomenti e portano queste informazioni a casa, a lavoro, agli amici del bar o sui social: così si contribuisce a creare un mondo più consapevole e tecnologicamente avanzato.

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