Oggi vi proponiamo una lista completa dei principali eventi e fiere del settore food and beverage che si terranno nel corso del 2023, sia in Italia che all’estero.
Se sei un professionista del mondo della gastronomia, della produzione alimentare o della distribuzione, non puoi perderti queste occasioni per scoprire le ultime novità, incontrare produttori e esperti del settore, e approfondire le tendenze e le innovazioni del momento. Dalle mostre internazionali del vino alle fiere dedicate alla pizza, dal commercio di frutta e verdura fresca alle nuove tecnologie digitali per il settore alimentare, ecco una lista dettagliata degli eventi più interessanti del 2023.
La lista è aggiornata regolarmente. Se vuoi segnalarci un evento rilevante che non è incluso nella lista, scrivici a [email protected].
Eventi Marzo 2023
APIMELL: dal 3 al 5 Marzo 2023 a Piacenza, Italia. Mostra internazionale dell’apicoltura, con esposizioni di prodotti dell’ape, tecnologie di produzione, servizi di consulenza e soluzioni per la sostenibilità.
FOODEX JAPAN: dal 7 al 10 Marzo 2023 a Tokyo, Giappone. Mostra internazionale di prodotti alimentari e bevande, con particolare attenzione ai mercati del Giappone e dell’Asia.
LEVANTE PROF: dal 12 al 15 Marzo 2023 a Bari, Italia. Mostra internazionale di prodotti alimentari, con particolare attenzione alle tradizioni culinarie del Mediterraneo.
CIBUS CONNECTING ITALY: dal 29 al 30 Marzo 2023 a Parma, Italia. Evento food internazionale dedicato all’innovazione nel settore alimentare, con particolare attenzione alle tecnologie digitali, alle startup e alle soluzioni per la sostenibilità.
Eventi Aprile 2023
VINITALY: dal 2 al 5 Aprile 2023 a Verona, Italia. Mostra internazionale del vino, con esposizioni di produttori, degustazioni, incontri e workshop su tendenze e innovazioni nel settore vitivinicolo. Maggio 2023
Eventi Maggio 2023
MACFRUT: dal 3 al 5 Maggio 2023 a Rimini, Italia. Mostra internazionale di frutta e verdura, con esposizioni di produttori, distributori e fornitori di tecnologie e soluzioni per la sostenibilità.
TUTTOFOOD: dall’8 all’11 Maggio 2023 a Milano, Italia. Fiera internazionale di prodotti alimentari, con esposizioni di produttori, distributori e fornitori di tecnologie e soluzioni per la sostenibilità.
SIAL CANADA: dal 9 all’11 Maggio 2023 al Enercare Center di Toronto, Canada. Mostra internazionale di prodotti alimentari, con particolare attenzione al mercato canadese e nordamericano.
TUTTOPIZZA: dal 14 al 17 Maggio 2023 a Napoli, Italia. Mostra internazionale della pizza, con esposizioni di produttori, fornitori e soluzioni per la produzione, la distribuzione e il consumo di pizza.
MEDITERRANEO WINE&FOOD AND TRAVEL: dal 22 al 24 Maggio 2023 a Napoli, Italia. Fiera dedicata ai prodotti enogastronomici del Mediterraneo, con esposizioni di produttori, degustazioni, eventi e workshop.
Eventi Giugno 2023
JFEX Food 2023: dal 21 al 23 Giugno 2023 a Tokyo, Giappone. Mostra internazionale di prodotti alimentari e bevande, con particolare attenzione ai mercati del Giappone e dell’Asia.
SUMMER FANCY FOOD: dal 25 al 27 Giugno 2023 a New York, USA. Mostra di prodotti alimentari gourmet, con particolare attenzione a nuovi prodotti, tendenze e innovazioni nel settore alimentare.
Eventi Settembre 2023
SANA: dal 7 al 10 Settembre 2023 a Bologna, Italia. Fiera internazionale dedicata al settore biologico e naturale, con esposizioni di produttori, distributori e fornitori di soluzioni sostenibili e di qualità.
Eventi Ottobre 2023
ANUGA: dal 7 all’11 Ottobre 2023 a Colonia, Germania. Mostra internazionale di prodotti alimentari e bevande, con particolare attenzione alle tendenze di mercato e ai mercati internazionali.
MILANO WINE WEEK: dal 7 al 15 Ottobre 2023 a Milano, Italia. Settimana dedicata al mondo del vino, con eventi, degustazioni e visite guidate a cantine e luoghi legati alla cultura del vino.
Eventi Novembre 2023
MERANO WINE FESTIVAL: dal 10 al 14 Novembre 2023 a Merano, Italia. Fiera internazionale del vino, con esposizioni di produttori, degustazioni, incontri e workshop su tendenze e innovazioni nel settore vitivinicolo.
GUSTUS: dal 19 al 21 Novembre 2023 a Napoli, Italia. Fiera dedicata ai prodotti gastronomici di qualità del Sud Italia, con esposizioni di produttori, degustazioni, eventi e workshop.
Eventi Dicembre 2023
THE MILAN COFFEE FESTIVAL: dal 2 al 4 Dicembre 2023 a Milano, Italia. Festival dedicato al mondo del caffè, con incontri, laboratori, contest e workshop sulla tostatura, la preparazione e la degustazione del caffè. L’evento si svolge presso Superstudio Più, una suggestiva location milanese.
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QualityChain aiuta le PMI del comparto agroalimentare italiano a trasformare i loro prodotti da semplici oggetti in esposizione a vere e proprie esperienze digitali capaci di esaltare la loro l’unicità. QualityChain è uno spazio trasparente, a portata di smartphone, in cui condividere con i consumatori la storia e i valori dei piccoli produttori italiani, una vetrina da cui osservare le mani sapienti che lavorano la terra, il vino, il pane, e tutto ciò che di buono producono le nostre aziende.
Vediamo insieme dove mettere il QR Code sul prodotto agrifood, una decisione fondamentale che determina chi vedrà il nostro codice e in quale momento dell’esperienza di acquisto.
Una volta scelta la destinazione del nostro QR code nel nostro ultimo blog post non ci resta che decidere dove posizionarlo.
Vedremo ora le differenze tra i vari tipi di packaging, e su come integrarli con i QR code. Faremo poi un approfondimento sulla bottiglia, che in Italia è la regina del packaging e merita alcuni appunti dedicati.
Quindi, dove lo mettiamo questo benedetto QR code?
Tipo di packaging
Packaging primario
Il packaging primario è il primo rivestimento del prodotto: alcuni esempi sono la bottiglia di vino o di birra, la lattina, il pacco di biscotti o di pasta. Può essere fatto di carta, cartone, cartoncino, plastica, vetro o metallo, e solitamente riporta la lista degli ingredienti, la data di scadenza e i simboli di avvertimento.
Questa parte del packaging è destinata al consumatore ed è fondamentale nella presentazione del prodotto. In generale dovremmo cercare di utilizzare grafiche di piccole dimensioni, essendo lo spazio limitato, e ridurre eventuali testi o istruzioni al minimo, una call to action di poche parole al massimo. In questo caso risultano adatti i QR code che portano il consumatore più vicino al prodotto stesso come unità, quindi alla sua storia e alle sue caratteristiche.
Packaging secondario
Il packaging secondario è il rivestimento successivo, quello che avvolge il packaging primario ma non contiene direttamente il prodotto, ad esempio la parte in cartoncino delle confezioni di birra oppure le scatole dei medicinali.
In questa parte del packaging, anch’essa dedicata al consumatore (ad eccezione dei prodotti destinati all’horeca), di solito è il brand a fare da padrone, ed è per questo più adatta a QR Code che riportino al sito dell’azienda, oppure ai canali social o ancora a offerte e coupon per altri prodotti della stessa linea.
Esempio di QR Code nel packaging secondario
In questo caso lo spazio disponibile è generalmente superiore, per cui è possibile utilizzare un QR code più grande e allegare anche delle istruzioni dettagliate per l’utilizzo, aumentando così la probabilità di ottenere scansioni.
Packaging terziario
Il packaging terziario è il contenitore finale del prodotto, utilizzato per lo stoccaggio in magazzino e il trasporto, come gli imballaggi o gli scatoloni di cartone ondulato. In questo caso è probabile che a visionare il QR code non sia un privato bensì un professionista, e questo va tenuto a mente quando si sceglie la destinazione del codice in questione. In questo caso infatti potrebbe essere più utile includere informazioni tecniche, invece che link ai social media e pagine di storytelling.
Design della confezione
Una volta scelto il target del nostro QR e di conseguenza il tipo di packaging in cui lo inseriremo, dobbiamo decidere come integrarlo nel design della confezione esistente.
Vediamo un po’ di casi diversi in cui varia il grado di libertà con cui ci possiamo muovere, e cerchiamo soluzioni ad eventuali problemi che potrebbero sorgere.
Confezione personalizzata
Nel primo caso la risposta è semplice: l’ideale è creare un nuovo design della confezione che includa anche un piccolo spazio per il codice, insieme ad una breve frase che inviti il consumatore a scansionarlo. Questo naturalmente potrà essere fatto solamente se i prodotti in questione devono ancora essere etichettati o confezionati.
La soluzione ideale è integrare il QR code nella grafica esistente.
Packaging generico o non modificabile
Se non hai la possibilità di modificare il design della tua confezione, magari perchè hai già mandato in stampa le etichette, l’alternativa più semplice e veloce è senza dubbio l’etichetta adesiva. Economica, rapida da applicare e appariscente, l’etichetta permette di applicare un codice QR a praticamente qualsiasi prodotto confezionato.
Prodotto senza confezione
Prodotti freschi, come possono essere frutta o prodotti da forno, non consentono di applicare direttamente un codice QR. In questo caso la scelta migliore è probabilmente quella di posizionare il codice direttamente nell’espositore, tramite un cartellino in plastica o cartoncino.
Per un prodotto sfuso una possibile soluzione è inserire il codice nell’espositore
Sul fronte o sul retro?
La posizione del QR dipende da cosa vuoi ottenere. Se la tua intenzione è quella di attrarre nuovi consumatori e aumentare le vendite, l’ideale è posizionare il codice sul fronte della confezione: in questo modo il codice verrà visto dalle persone anche quando il prodotto è esposto sugli scaffali dei negozi, e potrà incuriosire il consumatore e indurlo a scegliere il tuo prodotto piuttosto che quello della competizione.
Se invece la tua intenzione è quella di fidelizzare ulteriormente i clienti che hai già acquisito, sarà sufficiente posizionarlo sul retro della confezione, impattando in maniera minore il design e lasciando che il consumatore lo scansioni in un secondo momento, magari a casa e con più calma.
QR Code sulle bottiglie
Vorrei spendere qualche paragrafo in più sull’utilizzo dei QR code nelle bottiglie, data l’importanza della produzione italiana di prodotti che usano questo tipo di packaging, primi fra tutti vini, liquori e oli d’oliva.
Inserire un QR code in una bottiglia non è per niente semplice: lo spazio è poco e le superfici sono curve, rendendo più difficile la scansione man mano che ci si avvicina al collo della bottiglia. Analizziamo i pro e contro delle varie possibili soluzioni.
Etichetta frontale
Inserire il QR code nell’etichetta frontale è sicuramente una mossa tanto coraggiosa quanto funzionale: probabilmente il codice sarà scansionato da un sacco di clienti, ma lo svantaggio evidente sarà l’impatto estetico sulla bottiglia. Sconsigliato se l’eleganza è un caposaldo del tuo brand.
Controetichetta
Inserire il QR code nella controetichetta è la soluzione in assoluto più comune e meno invasiva. Solitamente si riesce a ritagliare uno spazio sufficiente a inserire il QR, e si ottiene un buon compromesso di funzionalità ed estetica, in quanto non si va a intaccare l’etichetta frontale.
Adesivo
Un adesivo, con la scelta giusta di colori e materiali, può essere un’ottima scelta. Innanzitutto non necessita una ristampa dell’etichetta, e può essere posizionato con la massima flessibilità in qualsiasi punto della bottiglia, perfino nel collo se si tratta di un QR code molto piccolo.
Anche in questo caso il rischio è quello di rendere meno elegante l’estetica complessiva della bottiglia. È per questo importante scegliere un adesivo il cui design sia coerente con il resto del packaging, e posizionarlo in maniera tale che non rompa la simmetria della bottiglia.
Alcuni esempi degli adesivi utilizzati dai clienti di QualityChain(da sinistra: Terraliva, Vini Apuani, Olio Borrelli, De Toma Wine)
Cordino e targhetta
Un’alternativa che non intacca la confezione originale è quella della targhetta appesa al collo della bottiglia con un cordino. Questa soluzione permette di non dover rifare le etichette e le confezioni, ma ha un costo maggiore rispetto all’adesivo e comporta un rischio maggiore che il QR code si perda durante il trasporto della bottiglia.
Collarino in cartone
Un’altra soluzione possibile è l’utilizzo di un collarino in cartone, per il quale valgono in gran parte le stesse osservazioni fatte per la soluzione precedente. La struttura in cartoncino potrebbe risultare più ordinata e aumentare la visibilità del QR code, ma è allo stesso tempo più soggetta a pieghe e strappi che potrebbero rovinarla.
E adesso?
Ora hai tutta la conoscenza necessaria a scegliere il miglior posizionamento del QR Code sul tuo prodotto.
Nel prossimo articolo scopriremo insieme quali colori, dimensioni e materiali dovrai usare per aumentare al massimo la leggibilità e l’efficacia del tuo codice.
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Scopriamo quanto deve essere grande un codice QR e come realizzare un design ottimizzato per la stampa e la scansione.
Nell’ultimo post abbiamo imparato a scegliere il link di destinazione per il nostro QR Code e a scegliere dove posizionarlo, e ora metteremo in pratica tutto ciò che abbiamo imparato nei capitoli precedenti: partiremo dalla creazione del QR code stesso, per poi scoprire in quali modi possiamo renderlo visivamente più accattivante, e infine quali siano caratteristiche fisiche che dovrà avere per garantirci un rate di scansione eccezionale.
QR Code Design
L’obiezione che senza dubbio si sente di più è la seguente: i QR Code sono brutti! E c’è del vero in questa affermazione, dato che il classico quadratino nero risulta spesso un “pugno nell’occhio”, specie quando apposto su un design altrimenti curato e accattivante.
Tuttavia questa tesi si basa sull’idea (sbagliata) che il QR code sia solo quella roba lì. Scoprirai infatti che i QR code possono essere personalizzati in maniera sorprendente, fino a diventare addirittura vere e proprie opere d’arte.
QR Code Colorati
È possibile generare qr code colorati: purchè il contrasto con lo sfondo sia sufficiente (lo vedremo nel dettaglio nella sezione sulla stampa), il QR code può essere di qualsiasi colore, anche se i colori scuri tendono a funzionare meglio.
Creazione QR Code colorati
Angoli
Gli angoli netti e taglienti di un QR code possono essere poco piacevoli alla vista. Per questo motivo è possibile smorzarli o curvarli a piacimento, ovviamente stando attenti a non esagerare per non ridurre la leggibilità del codice. I quadratini possono inoltre essere sostituiti con altre forme, come stelle, pallini o rombi.
QR Code con angoli personalizzati
Forme
Alcuni codici, come quelli creati da QualityChain, hanno forme a tema con il prodotto su cui vengono apposti. Lapasta potrebbe avere il QR Code a forma di spiga di grano, ilvino il QR Code a forma di calice, l’olio a forma di oliva e così via. Questi codici, oltre a essere gradevoli, attirano particolarmente l’attenzione, e hanno di conseguenza un rate di scansione superiore alla media.
Alcuni esempi di QR Code immagine per l’agroalimentare creati con QualityChain
QR Code con logo o disegni
Un’altra possibilità è quella di inserire un logo o un disegno sul codice. Questo risulta molto utile per creare dei QR Code brandizzati, ed è un’operazione piuttosto semplice supportata da vari siti gratuiti. Un mito da sfatare è che si possano posizionare solamente al centro: è invece possibile inserire una grafica su qualsiasi parte del codice QR ad eccezione dei quattro quadrati più grandi (tre agli angoli e uno in basso a destra), che sono necessari per il riconoscimento del QR code.
Esempi di QR Code brandizzati con il logo dell’azienda o della piattaforma.
Livello di correzione degli errori
Un ultimo parametro da tenere in considerazione, anche se un po’ più tecnico, è il livello di correzione degli errori del QR code. Questo fattore può essere deciso in fase di creazione, e rappresenta il livello di ridondanza dei dati rappresentati dal codice QR. Detto più semplicemente, ci dice quanta parte del QR code possiamo danneggiare o coprire prima che questo smetta di funzionare.
Ci sono quattro livelli: il più basso è il livello L, che permette di modificare il 7% del codice, poi M, Q e infine il livello H, il più alto, che garantisce la massima correzione permettendoci di modificare fino al 30% del codice.
Questo è specialmente importante se andiamo a inserire un logo o un disegno nel QR, in quanto questo copre parte del codice: un livello di correzione più alto infatti ci permetterà di inserire un logo o un disegno più grande.
Stampa
Veniamo ora ai dettagli più pratici: di seguito trovi un riassunto delle variabili da considerare quando ti approcci alla stampa di QR Code, sia che siano sul packaging di un prodotto, sul menù di un ristorante o su un cartellone pubblicitario.
Dimensioni del QR code
Il primo fattore da tenere in considerazione nella stampa sono le dimensioni del codice QR.
Ma quanto può essere piccolo un QR Code?
Un QR code ha una dimensione minima di 1cm x 1cm (Standard ISO 18004), ma per sicurezza è sempre meglio stare sopra i 2cm x 2cm.
Dimensioni minime del QR Code
Queste dimensioni naturalmente vanno bene soltanto per codici che possono essere scansionati da vicino, ad esempio quelli su un bigliettino da visita, una brochure o un menù di ristorante.
Se invece abbiamo bisogno che il codice venga scansionato da distanze maggiori, trovandosi ad esempio su un manifesto o su un cartellone, teniamo a mente questa formula:
distanza massima = lato x 10
Quindi un QR code 10cmx10cm sarà scansionabile fino a un metro di distanza, e un QR di 2 metri di lato sarà scansionabile fino a 20 metri di distanza.
Formula dimensione QR Code
Va inoltre considerato che un QR code necessita di un contorno vuoto (padding), o sarà difficile da scansionare. Per andare sul sicuro utilizza una cornice spessa almeno 1 / 8 del lato del QR.
Linee guida per il padding del QR Code
Superficie di stampa QR Code
La texture del materiale è un altro fattore da tenere in considerazione se si vuole massimizzare la scansionabilità. Più la superficie è ruvida e irregolare, maggiore è la probabilità che ci siano sbavature nell’inchiostro, che possono sfocare le linee tra gli elementi. Di conseguenza il QR code dovrà essere tanto più grande quanto più è irregolare la superficie di stampa, mentre potrà essere più piccolo su superfici lisce e regolari.
La plastica ad esempio è un materiale molto liscio, in quanto i polimeri che la compongono sono molto piccoli e creano una superficie regolare, perfetta per la stampa.
La carta è invece più ruvida, specialmente se riciclata. Maggiore la percentuale di fibre riciclate maggiore sarà la ruvidezza della carta, in quanto le fibre riciclate sono più corte rispetto alle fibre vergini.
Infine il cartone ondulato è ancora più irregolare, specialmente se le scanalature della superficie sono larghe. Scanalature più fini rendono la carta più piatta e quindi più adatta alla stampa dei QR code.
L’ultimo fattore da tenere in considerazione è la riflettanza del materiale: una plastica molto lucida ad esempio potrebbe creare riflessi che renderebbero invisibile parte del codice al lettore, causando difficoltà nella scansione.
Tipo di stampa
Ogni tipo di stampa ha caratteristiche dell’inchiostro diverse, che possono influenzare la precisione e la nitidezza del codice. Ad esempio la stampa flessografica è un processo poco preciso, e necessita quindi di una dimensione maggiore del codice per tenere conto di eventuali sbavature di inchiostro che potrebbero influenzarne la scansionabilità.
La stampa litografica e rotocalco sono invece generalmente più precise, a causa del materiale della lastra di stampa, permettendo quindi di stampare codici nitidi e precisi, anche se molto piccoli.
Colore e contrasto del QR code
Un QR code può essere di qualsiasi colore, anche se è generalmente consigliato utilizzare colori scuri su sfondo chiaro, in quanto alcuni lettori non supportano i codici chiari su sfondo scuro.
Il fattore più importante in ogni caso è il contrasto tra il colore del codice e quello dello sfondo. Per una scansionabilità ottimale è infatti importante che il codice risalti bene sullo sfondo, e che quindi ci sia un rapporto di contrasto di almeno 4:1 tra i due colori. Puoi verificare questa condizione utilizzando un sito come contrast-ratio.com.
Linee guida contrasto QR Code
Formato
È vitale che il file del tuo codice QR sia in formato vettoriale (svg, pdf, eps) e non raster (png, jpeg). I file raster infatti tendono a sgranarsi quando vengono ingranditi, mentre i vettoriali rimangono perfetti anche dopo innumerevoli ridimensionamenti.
Come si genera un QR Code?
È arrivato il momento di mettere tutto questo in pratica! Non farti impressionare da quelli che lo fanno sembrare un lavoro estremamente complicato e che necessita di competenze da hacker: tu stesso puoi creare un QR Code semplice in pochi minuti.
Ma quanto costa creare un QR Code? È gratis! Come si fa? Esistono decine (se non centinaia) di siti per creare QR codegratis, con più o meno funzionalità e gradi di personalizzazione. Te ne suggerisco due che ho usato in passato, piuttosto semplici e soprattutto gratuiti.
Questo sito permette di costruire QR Code in pochi secondi, e non richiede registrazione per il download dei file in formato vettoriale.
Unica pecca: scarsissimo grado di personalizzazione. Non è infatti possibile modificare in alcun modo i parametri estetici del codice, né sono possibili alcune formattazioni più elaborate (ad esempio la creazione i QR code con le credenziali Wi-Fi).
Questo sito ha tutto ciò che ti serve: offre una grande varietà di tipologie di QR code, la possibilità di modificarne colore, forma e di inserire un logo personalizzato. Si può inoltre scaricare il risultato sia in formato png che in formato vettoriale.
Unico svantaggio: meno immediato del precedente, è leggermente più complicato da utilizzare e richiede qualche minuto in più.
Quanto tempo dura un QR Code?
Un QR code può essere di due tipi: statico o dinamico.
Un QR code statico dura per sempre: contiene infatti delle informazioni che non cambiano. Queste informazioni possono essere un link a un sito web, un messaggio o un’immagine. Quando si utilizza uno smartphone o un tablet per scansionare il QR code, si possono leggere le informazioni contenute al suo interno, che in questo caso sono inserite direttamente nel codice stampato e sono quindi permanenti, ammesso che il codice sia stato stampato su un buon materiale e conservato in modo adeguato.
Un QR code dinamico può smettere di funzionare! Un QR Code si dice “dinamico” se contiene informazioni che possono cambiare nel tempo, come ad esempio un link a un sito web che viene aggiornato periodicamente. Questo tipo di QR code può smettere di funzionare se le informazioni contenute al suo interno non sono più disponibili o sono state modificate. Quando crei un QR Code fai sempre attenzione: il contenuto del codice è il link che hai inserito tu, o un link “accorciato” inserito dal sito dove hai creato il QR Code?
E adesso?
Ora hai tutta la conoscenza necessaria per creare un QR Code perfetto per il tuo prodotto o la tua attività.
Nel prossimo articolo scopriremo insieme come studiare le analytics del QR Code, ottenendo statistiche utilissime sulla tua clientela.
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I QR Code sono una vista sempre più comune, e il loro utilizzo incrementa di anno in anno. Ma quali sono i numeri dietro questa crescita, e come cambiano da paese a paese?
In Asia, e in particolare in Cina, i QR sono dappertutto: grazie alla forte spinta dell’App WeChat, il quadratino magico è diventato di uso comune per pagamenti, visite a siti web, interazioni contactless e molto altro. Tuttavia le cose stanno cambiando anche fuori dalla Cina, in particolare da noi in Europa e dai nostri amici americani.
L’uso estensivo di QR code da parte di WeChat e Alipay, colossi tecnologici cinesi, lo ha reso una tecnologia ormai indispensabile.
QR Code: Statistiche di utilizzo
Un report di Statista del 2019 stimava che 11 milioni di famiglie statunitensi avrebbero scansionato un QR code nel 2020, mentre erano solo 9,78 milioni nel 2018, mentre nel 2019 in Europa il 25-30% della popolazione utilizzava abitualmente i QR code. In questo scenario l’Italia risulta essere il terzo paese in Europa per utilizzo di questa tecnologia.
Poi è arrivata la pandemia. Sappiamo bene come il 2020 ha cambiato le nostre vite (e il 2021 non sembra darci tregua), ma questo stravolgimento ha avuto forti effetti anche sull’utilizzo dei QR code: le ultime statistiche ci dicono che in Europa e nel Regno Unito l’82% della popolazione sa come si scansiona un QR code, e oltre il 40% della popolazione lo fa con cadenza settimanale.
Il menù col QR è già diventato parte della nostra vita quotidiana
Non c’è da stupirsi. Chiunque sia andato a pranzare in ristorante da quando è scoppiata la pandemia sa bene che saper scansionare un QR code è ormai diventato necessario, anche solo per leggere il menù digitale. Questo fattore, per quanto nasca da un contesto tragico, ha permesso al QR code marketing di raggiungere nuovi livelli di efficacia.
Demografiche del QR Code
Ma chi scansiona i QR code? Come varia questa abitudine con l’età? Vediamo di seguito i dati di uno studio effettuato nel 2015 da Scanlife:
Vediamo innanzitutto una percentuale più bassa tra i più giovani, e questo può sembrarci strano: i giovani sono più bravi con la tecnologia! Ma questo dato ci rivela un’informazione fondamentale, ossia che a scansionare i QR code sono gli adulti, responsabili degli acquisti personali o familiari. Le ricerche mostrano infatti che la maggioranza degli utilizzatori ha un’età compresa tra i 24 e i 54 anni, con l’utilizzo massimo tra i 34 e i 44 anni: se la tua clientela è compresa in questa fascia dovresti considerare ancora più seriamente l’utilizzo dei QR nella tua strategia di comunicazione.
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È più semplice di quanto sembri, ci vogliono pochi minuti per imparare ma ci sono alcune differenze tra iOS e Android.
Quando si parla di QR code la domanda in assoluto più frequente (e legittima) è: serve un’App per leggerli?
E la risposta è… dipende dallo smartphone!
Infatti la maggior parte delle persone che hanno aggiornato il proprio sistema operativo negli ultimi 3 anni possono eseguire la scansione di un codice QR senza bisogno di app aggiuntive.
Facciamo riferimento allo schema seguente:
Per chi ha un iPhone nessun problema: dal modello 5s in poi (un telefono rilasciato nel 2013!) tutti i dispositivi Apple possono scansionare un QR code usando solamente la fotocamera dello smartphone.
Per chi ha Android la situazione è leggermente diversa: tutti i dispositivi con Android 9 o superiore possono leggere i QR senza bisogno di App esterne, attivando la funzione “Google Lens” della fotocamera. Tuttavia attualmente solo il 65% dei dispositivi dispongono di questa versione Android o una più recente.
Che significa per tutti gli altri?
Ebbene sì, ci sarà bisogno di scaricare un’App. Ma attenzione! Si tratterà di un lettore generico di QR code, che quindi ti consentirà di leggere TUTTI i QR code, su qualsiasi prodotto di qualsiasi marchio, non solo quelli legati a un particolare marchio o sito.
Questo significa anche che i tuoi consumatori, se hanno già usato un QR code in passato, con tutta probabilità hanno già una di queste applicazioni installate sul loro smartphone.
Qual è la miglior App per leggere i QRcode?
Ce ne sono davvero a bizzeffe, ma io ti consiglio questa, che è una delle poche senza annunci pubblicitari.
Basterà avviare l’app, inquadrare il codice QR e potrai immediatamente accedere ai contenuti che racchiude.
Ora sai tutto di come e chi può scansionare un QR code. Se questo argomento ti interessa e vuoi saperne di più, segui QualityChain sui nostri canali social.
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Esploriamo tutti i modi in cui i QR code possono arricchire la tua strategia di comunicazione, sia nel campo della produzione che della ristorazione e dei servizi.
In questo articolo affronteremo quella che è senza dubbio la parte più importante di qualsiasi campagna di marketing basata sui QR code: la destinazione del codice!
Quale informazione vogliamo fornire al cliente? È proprio qui che potrai sbizzarrirti: nelle prossime pagine esploreremo decine di modi in cui potrai utilizzare i QR code per arricchire la tua strategia di comunicazione.
In questo articolo ci concentreremo su idee adatte a qualsiasi azienda in campo agrifood, mentre in futuro pubblicheremo articoli specifici per la ristorazione e per il settore della produzione e della trasformazione. Segui la nostra pagina linkedin per non perderteli!
QR Code per tutti i palati
Sito Web
Il grande classico dei QR code! Sono pronto a scommettere che se andassi a frugare tra gli scaffali di un supermarket, scansionando ogni QR code che ti capita a portata di mano, troveresti che nove su dieci (di quelli funzionanti) puntano alla homepage del sito web dell’azienda produttrice.
Questa soluzione, sebbene in molti casi aiuti il cliente a trovare quello che cerca, denota una certa mancanza di fantasia: è un’occasione persa per mostrare qualcosa di dedicato al consumatore, e che abbia senso nel contesto in cui si trova. Detto ciò, meglio di niente! Se hai poco tempo e ci tieni a creare un canale in più per aumentare il traffico al tuo sito, un QR code che punti ad esso è sicuramente una buona soluzione.
Ingredienti e allergeni
Un’idea potrebbe essere quella di presentare in maniera più chiara al consumatore quali siano gli ingredienti, e in particolare gli allergeni, presenti nella tua preparazione, sia esso il piatto di un ristorante o un prodotto al dettaglio. Un vantaggio dei QR code in questo caso, specialmente se si tratta di QR code dinamici (ossia il cui link si può cambiare in qualsiasi momento), è il fatto che possano essere stampati in un primo momento, magari prima di avere le informazioni specifiche di un certo lotto di produzione, e collegati in seguito alle informazioni stesse.
La barretta della Zego, che riporta le informazioni sugli allergeni tramite un QR code
È quello che ha fatto Zego, una start-up statunitense che produce barrette senza glutine. L’azienda voleva fornire informazioni più specifiche sulle quantità di allergeni trovate dalle analisi nei singoli lotti di produzione, ma il problema era poter creare il packaging in anticipo senza creare ritardi nella produzione. Il QR code ha risolto questo problema, permettendo a tutti i loro clienti di avere informazioni corrette e aggiornate sul prodotto specifico che avevano acquistato.
Naturalmente questo utilizzo del QR Code è subordinato alla normativa vigente del paese in materia di allergeni, e non può sostituirsi all’indicazione obbligatoria degli allergeni in etichetta qualora essa sia prevista dalla legge. Nonostante questo, un QR Code permette di integrarla con informazioni aggiuntive che possono risultare utili per i consumatori.
Social media
Un’altra idea potrebbe essere quella di usare i QR code per portare i tuoi clienti sui tuoi canali social, in modo che possano continuare a interagire con il tuo brand e con i tuoi contenuti. Potresti chiedere loro di fare una foto al tuo prodotto e di postarla online con il tuo #hashtag, oppure di ricondividere uno dei tuoi post. Questo migliorerà l’immagine del tuo brand, aumenterà la tua visibilità sui social e favorirà nuovi acquisti da parte dei tuoi clienti.
Coupon
I coupon digitali costano meno di quelli stampati! Sono anche più difficili da perdere, restano al sicuro nello smartphone, pronti all’uso, e sono facilmente condivisibili con amici e parenti (e per di più non possono essere buttati per terra e inquinare l’ambiente). Se tra le tue strategie di marketing sono presenti offerte speciali, sconti o pacchetti dovresti sicuramente considerare l’uso del QR code per digitalizzarli. Puoi inserire il Coupon-QR nel packaging del tuo prodotto o del tuo delivery, ma anche sul tuo menù, su un volantino o su una vetrina.
Video e altri contenuti multimediali
Un QR code è anche un ottimo mezzo per condividere un video aziendale con i tuoi clienti, oppure un audio che li guidi nella degustazione di un piatto o un vino. Questo può essere ottenuto molto semplicemente caricando il video o l’audio su youtube e creando un codice QR utilizzando l’indirizzo web del video.
Packaging e impatto ambientale
Utilizzi packaging o imballaggi ecosostenibili? Un QR code può essere un ottimo modo per comunicare al tuo cliente il tuo impegno nella difesa dell’ambiente, spiegando cosa rende speciale il tuo packaging. Nel caso di un vuoto a rendere potresti anche fornire le istruzioni per la restituzione o fornire altre informazioni per sensibilizzare il cliente sulle tematiche che ti stanno a cuore.
Ora hai qualche spunto su cui riflettere nei prossimi giorni! A breve pubblicheremo articoli specifici per l’uso dei QR code nella ristorazione e nella produzione agroalimentare. Se questo argomento ti interessa e vuoi saperne di più, segui QualityChain sui nostri canali social.
QualityChain aiuta le PMI del comparto agroalimentare italiano a trasformare i loro prodotti da semplici oggetti in esposizione a vere e proprie esperienze digitali capaci di esaltare la loro l’unicità. QualityChain è uno spazio trasparente, a portata di smartphone, in cui condividere con i consumatori la storia e i valori dei piccoli produttori italiani, una vetrina da cui osservare le mani sapienti che lavorano la terra, il vino, il pane, e tutto ciò che di buono producono le nostre aziende.
Li vediamo sempre più spesso, sui tavoli dei ristoranti, alle fermate del bus, sui prodotti di consumo. Ma come nasce, e soprattutto cosa è un QR code?
Se le origini di questa tecnologia e il suo effettivo funzionamento ti interessano, questo post è per te! Se invece vuoi informazioni pratiche su come creare e stampare QR Code vai a questo articolo.
Partiamo dalla nascita del QR code.
Le lettere QR stanno per Quick Response (“a risposta veloce”), e il famoso quadratino fu inventato nel 1994 da un’azienda giapponese, la Denso Wave, per tracciare in maniera rapida ed efficiente i pezzi delle automobili Toyota.
Masahiro Hara, manager del reparto che nel 1994 sviluppò i primi QR Code.
Il suo vantaggio principale sul codice a barre tradizionale era molto semplice: la quantità di caratteri (lettere e numeri) che poteva contenere. Guardiamo questo esempio, in cui abbiamo creato un codice a barre e un QR che riportano la stessa informazione, il primo verso della Divina Commedia:
Nel 1999 la società decide di rendere pubblica la licenza per utilizzare i QR code, e dalla seconda metà dei duemila questi trovano applicazioni sempre più numerose e nei settori più svariati.
Con un QR code è infatti possibile trasmettere una grande varietà di informazioni, ad esempio:
Email
Biglietti da visita
Eventi
Credenziali Wi-fi
Contatti telefonici
Dati di pagamento
Link a siti web
È proprio quest’ultima applicazione quella che ha preso più piede ai giorni nostri, in quanto la navigazione su internet ci permette di accedere a quantità pressochè infinite diinformazioni. Di conseguenza il nostro esempio di prima può fare un salto di qualità:
Risulta quindi ovvio che nell’era di internet il QR code sia diventato di fatto questo: un collegamento tra il fisico e il digitale, un link tra la realtà che possiamo toccare e le informazioni che possiamo raccogliere dalla rete. È proprio questa caratteristica che con l’avvento della pandemia ha portato a una grande rinascita nell’utilizzo di questa tecnologia.
Se i QR code ti interessano e vuoi saperne di più, segui QualityChain sui nostri canali social.
QualityChain aiuta le PMI del comparto agroalimentare italiano a trasformare i loro prodotti da semplici oggetti in esposizione a vere e proprie esperienze digitali capaci di esaltare la loro l’unicità. QualityChain è uno spazio trasparente, a portata di smartphone, in cui condividere con i consumatori la storia e i valori dei piccoli produttori italiani, una vetrina da cui osservare le mani sapienti che lavorano la terra, il vino, il pane, e tutto ciò che di buono producono le nostre aziende.
E-commerce, storytelling e tracciabilità: ecco alcuni ambiti di applicazione del QR Code nei settori dell’Horeca e della produzione e vendita di prodotti agroalimentari.
Dopo l’articolo del mese scorso, in cui abbiamo visto vari modi “generici” di usare il QR Code nel settore agri-food, vediamo ora insieme degli ambiti di applicazione specifici per la ristorazione e per il settore produttivo.
Produzione
Partiamo da alcuni casi studio nel settore della produzione e la vendita, principalmente al dettaglio ma anche all’ingrosso, di prodotti agroalimentari a marchio.
Link all’e-commerce
Il tuo prodotto è il tuo ambasciatore nella casa del cliente: ti permette di parlare con lui anche dopo l’acquisto, e magari spingerlo a visitarlo al tuo shop online. Un QR code che riporta al tuo e-commerce può aumentare la probabilità che il consumatore acquisti nuovamente il tuo prodotto. Il cliente ha provato la tua bottiglia di vino al ristorante? Una scansione può facilmente trasformarsi nell’acquisto online di un’intera cassa! Il QR code ti permette di sfruttare il tuo packaging e massimizzarne la resa dall’inizio alla fine dell’esperienza d’acquisto.
Ricette e istruzioni
Avete presente le ricette scritte con caratteri microscopici sulle confezioni della pasta? Con un QR code si possono condividere ricette ben leggibili, piene di immagini, video esplicativi e addirittura commenti degli altri utenti. E questo vale per qualsiasi prodotto agri-food, dalla pasta al liquore: sareste sorpresi dal numero di persone che giornalmente cercano la ricetta dello spritz su google!
Storytelling
Un prodotto è molto più di un’etichetta. Dietro ogni confezione c’è un mondo fatto di persone, storia, tradizioni e metodi produttivi che non vengono raccontati al consumatore, e che oggi grazie ai QR code possono invece essere condivisi e valorizzati appieno.
Come fare? Il metodo più diretto è trovare un grafico, uno sviluppatore e creare una pagina web ad hoc sul tuo sito. La riempi con tutto quello che ti viene in mente, la colleghi al QR e il gioco è fatto.
Non hai uno sviluppatore e un grafico? Magari puoi cavartela così: crea un pdf con le stesse informazioni, chiedi al tuo webmaster di caricarlo sul tuo sito e collegalo al tuo QR code, una soluzione poco elegante ma assolutamente funzionale.
Non hai nemmeno il webmaster, o non vuoi accontentarti di una soluzione approssimativa? Qui dovrai perdonarmi un po’ di auto-pubblicità in quanto QualityChain, la società di cui sono co-fondatore, si occupa proprio di questo tema.
QualityChain è uno strumento che permette ai produttori di creare in maniera semplice ed economica una fantastica pagina prodotto collegata a un QR, pagando solamente un piccolo abbonamento alla portata di qualsiasi azienda, anche delle più piccole.
L’intera esperienza è pensata per essere il più semplice possibile per il produttore, richiede solamente pochi minuti e tanto amore per il proprio prodotto. Al momento stiamo offrendo una prova gratuita di un mese, perciò se sei interessato contattaci al più presto sul nostro sito oppure sui nostri social e ti aiuteremo a capire se QualityChain fa per te.
Detto ciò, non importa che strada tu decida di prendere per raccontare il tuo prodotto: l’importante è farlo, informando il consumatore su ciò che lo rende speciale e mettendolo nella condizione di fare una scelta consapevole nel suo prossimo acquisto.
Tracciabilità
Il prossimo tema che affrontiamo è quello della tracciabilità, in quanto il QR code risulta essere una tecnologia chiave nella condivisione delle informazioni sulla filiera con il consumatore. Utilizzando un QR code dall’inizio alla fine del processo produttivo è infatti possibile registrare l’intero storico del singolo lotto di produzione (o addirittura del singolo prodotto). Ricordiamo infatti che i QR nascono per tracciare i pezzi delle automobili Toyota, e quindi sono naturalmente perfetti per questo tipo di applicazione.
A livello di standard industriali, è bene sapere che GS1, l’associazione non-profit dedicata allo sviluppo e all’implementazione degli standard a livello mondiale, ha sviluppato uno standard per l’utilizzo del QR code. Data la natura tecnica dello standard non mi dilungherò troppo su questo punto, e a chi fosse interessato mi limiterò a offrire alcune risorse utili: a questo link trovi una presentazione tecnica dello standard, mentre qui puoi trovare un elenco completo degli identificatori GS1.
A questo punto vale la pena di menzionare la tecnologia blockchain, che sempre più viene utilizzata per rendere indelebili le informazioni registrate dai produttori, di fatto responsabilizzandoli davanti ai loro consumatori. A differenza di un normale sito web che può cambiare dall’oggi al domani, una registrazione su blockchain è “scolpita su pietra”, qualsiasi modifica lascia una traccia, e questo raddoppia l’attenzione del produttore su quello che dice riguardo al suo prodotto.
Questa caratteristica la rende naturalmente perfetta per registrare i dati relativi alla tracciabilità, motivo per il quale sono nati molti software (tra cui QualityChain). che fanno proprio questo. Se vuoi sapere di più riguardo alla tracciabilità blockchain ti rimando a questo blog post, che spiega in maniera più approfondita i vari tipi di servizi disponibili in questo settore.
Ristorazione
Passiamo ora al mondo della ristorazione e più in generale dell’Horeca, e vediamo qualche soluzione che può aiutarti a rendere migliore l’esperienza dei tuoi clienti tramite l’uso di QR code.
Menù digitale
Senza dubbio avrai già avuto esperienze con questa applicazione del QR code: a causa della pandemia moltissimi ristoratori hanno sostituito i menù fisici con i menù digitali, accessibili dai tavoli tramite QR code appositi. Questa soluzione, nonostante manchi del fascino della precedente, si è rivelata molto utile nel prevenire la diffusione del virus, ed è ormai una scelta molto comune nel settore.
Ma bisogna essere ottimisti, e guardare a un domani in cui i nostri elaborati menù cartacei potranno tornare sui tavoli dei ristoranti. In quel caso, che si potrà fare con i QR code? Un’idea potrebbe essere quella di inserire un QR code per ciascun piatto, collegandolo a una pagina che ne descriva in maniera approfondita le caratteristiche, con fotografie professionali che facciano venire l’acquolina in bocca al tuo cliente.
Rete WiFi
Stufi dei clienti che ogni cinque minuti chiedono la password del WiFi? Hai presente quando dicono “L’ho digitato giusto ma non funziona” e in realtà non hanno azzeccato una lettera? Un QR code può salvare le credenziali di accesso alla tua rete: mettine uno in ogni tavolo e il gioco è fatto.
Recensioni
Puoi usare un QR code per spingere i tuoi clienti a darti una valutazione su un sito di rating, ad esempio TripAdvisor o Google Business. Un link alla tua pagina aumenterà sensibilmente la possibilità di una recensione, e di conseguenza la tua visibilità online.
Intrattenimento a domicilio
Il tuo locale è famoso per la musica dal vivo, ma ai tuoi clienti piace anche ordinare a domicilio? Potresti registrare un concerto della band a locale vuoto, caricarlo su YouTube e collegarlo a un QR code nel packaging del tuo delivery. In questo modo i tuoi clienti più affezionati potranno godersi un po’ della tua classica atmosfera direttamente sul loro divano.
Informazioni quando l’attività è chiusa
Potresti apporre un QR code sulla tua vetrina o sulla tua saracinesca, in modo che quando il locale è chiuso i passanti possano scoprire informazioni su orari, date di riapertura e come contattarti durante la chiusura della tua attività.
Conclusione
Avrai capito che i modi per utilizzare questa tecnologia non mancano: sta a te ora trovare l’idea più originale ed efficace per migliorare la comunicazione della tua azienda.
Se questo argomento ti interessa e vuoi saperne di più, segui QualityChain sui nostri canali social.
QualityChain aiuta le PMI del comparto agroalimentare italiano a trasformare i loro prodotti da semplici oggetti in esposizione a vere e proprie esperienze digitali capaci di esaltare la loro l’unicità. QualityChain è uno spazio trasparente, a portata di smartphone, in cui condividere con i consumatori la storia e i valori dei piccoli produttori italiani, una vetrina da cui osservare le mani sapienti che lavorano la terra, il vino, il pane, e tutto ciò che di buono producono le nostre aziende.
L’azienda Terraliva, eccellenza olearia siciliana, ha deciso di raccontare la storia del suo extravergine pluripremiato attraverso un QR code creato con QualityChain.
Ci troviamo nei pressi del piccolo borgo montano di Buccheri, in provincia di Siracusa, nel cuore dei Monti Iblei. Qui, su un territorio vulcanico a 700 metri d’altezza, si ergono gli ulivi secolari di Terraliva: guardandoci intorno possiamo osservare cultivar autoctone antichissime, come la Tonda Iblea, la Nocellara Etnea, la Nocellara del Belice e la Zaituna. Queste varietà danno vita a dei monocultivar che inebriano i sensi con i loro caratteristici sentori di pomodoro, cardo selvatico, erbe officinali, mandorla e frutta secca.
L’amore per i cultivar autoctoni è un valore fondante di Terraliva.
Terraliva ottiene il suo extravergine unicamente dalla spremitura a freddo di olive raccolte su questi monti. È certificato Biologico, Igp Sicilia, Kosher e Halal per il rispetto e le esigenze delle religioni ebraiche e musulmane, ed ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti nel corso degli anni, come il premio speciale “Miglior IGP di Italia” del Gambero Rosso, ottenuto sia nel 2018 che nel 2020. Inoltre gli oli Terraliva sono un Presidio Slow Food.
La genuinità, la purezza, la freschezza del prodotto e il rispetto delle piante sono gli obiettivi cardine dell’azienda: per garantire ciò, la raccolta delle olive avviene esclusivamente a mano senza l’ausilio di macchinari che invece provocherebbero dei traumi al frutto e inficerebbero l’annata successiva.
Ma l’azienda non smette di fare scuola: l’ultima innovazione introdotta da Terraliva è legata allo storytelling del prodotto, e consiste nell’introduzione di un QR code applicato sulle bottiglie.
Il QR code con la scritta Watashi No Monogatari (“La mia storia” in giapponese).
Il codice, creato in collaborazione con QualityChain, permette ai consumatori in tutto il mondo di scoprire la storia dell’olio in pochi secondi e nella loro lingua originale: già nelle ultime settimane numerose bottiglie di Cherubino sono state esportate in Giappone, Germania e altri paesi, e i clienti di Terraliva hanno potuto apprezzare in maniera ancora più profonda le caratteristiche dell’olio e la filosofia dell’azienda.
Ogni informazione inserita nel codice QR è stata inoltre registrata tramite la tecnologia blockchain, che rende i dati indelebili e immuni alla contraffazione, oltre che sempre verificabili dal consumatore, in modo da ottenere la massima trasparenza.
L’attendo e consapevole design delle bottiglie Terraliva.
Allo stesso tempo però Terraliva non si ferma nell’innovazione delle tecniche: da qui l’introduzione del Protoreattore, un macchinario per la molitura all’avanguardia che garantisce un maggior carico di polifenoli, la parte più nobile dell’olio, e rende il prodotto ancora più puro e prezioso.
Persino nella fase dell’imbottigliamento permane l’attenzione all’ambiente: Terraliva predilige bottiglie in acciaio inox riutilizzabili, e utilizza la serigrafia per la maggior parte delle bottiglie, in modo da semplificare la raccolta differenziata.
About QualityChain
QualityChain aiuta le PMI del comparto agroalimentare italiano a trasformare i loro prodotti da semplici oggetti in esposizione a vere e proprie esperienze digitali capaci di esaltare la loro l’unicità. QualityChain è uno spazio trasparente, a portata di smartphone, in cui condividere con i consumatori la storia e i valori dei piccoli produttori italiani, una vetrina da cui osservare le mani sapienti che lavorano la terra, il vino, il pane, e tutto ciò che di buono producono le nostre aziende.
Un territorio ricco di storia e due vini d’eccellenza incontrano la tecnologia e si raccontano tramite i QR code e la tecnologia blockchain.
Ci troviamo sui colli Apuani, nei pressi di Carrara. Qui, tra le bianche cave di marmo e il mare, nasce Vini Apuani, l’azienda vitivinicola di Roberto Castagnini.
Castagnini, nato e cresciuto nei vigneti, ha appreso da suo nonno materno l’arte della coltivazione della vite, e ha deciso nei primi anni 2000 di creare un brand che raccontasse tramite il vino le storie e le leggende del suo territorio.
La tenuta è situata nelle colline di Candia, circa cinque ettari accarezzati dalle brezze marine del Tirreno. La natura collinare del terreno rende necessario il terrazzamento del vigneto, e di conseguenza una coltivazione interamente manuale: i filari sono posti su terrazze alte fino a 70cm, e questo rende impossibile l’uso dei macchinari moderni.
I vini raccontati con QualityChain sono due: un vermentino bianco, “Beatrice”, e un vermentino nero, “Ceccardo”. Le due etichette prendono il nome da due personaggi importanti nella storia carrarese: Beatrice è infatti la Duchessa Maria Beatrice d’Este, sovrana di Massa e Carrara dal 1790 al 1829, mentre Ceccardo è San Ceccardo di Luni, vescovo di Luni nel nono secolo e santo patrono di Carrara.
Maria Beatrice d’Este, San Ceccardo di Luni e i vini a loro dedicati da Vini Apuani.
Così questi piccoli frammenti di storia sono oggi ricordati grazie a vini di altissima qualità, e resi indelebili grazie a QualityChain, che utilizza la tecnologia blockchain (spiegata facile facile qui) per rendere le informazioni sicure e sempre verificabili dai consumatori.
Sarà possibile infatti, scansionando il QR code a forma di calice apposto sulla bottiglia, scoprire la storia, i valori e le tecniche di produzione che stanno dietro a questi vini d’eccellenza, e verificarle tramite l’apposita prova blockchain. Tutto a portata di smartphone, utilizzando solo la fotocamera, nel caso degli iPhone, o un’App di scansione QR in caso di dispositivo Android.
Il design del QR code a forma di calice apposto sulle bottiglie di Vini Apuani.
Le bottiglie di Beatrice e Ceccardo, dotate di questa tecnologia, saranno ora gustate in Italia e all’estero, e permetteranno ai nuovi consumatori di conoscere ogni dettaglio del vino che si versano nel bicchiere.
About QualityChain
QualityChain aiuta le PMI del comparto agroalimentare italiano a trasformare i loro prodotti da semplici oggetti in esposizione a vere e proprie esperienze digitali capaci di esaltare la loro l’unicità. QualityChain è uno spazio trasparente, a portata di smartphone, in cui condividere con i consumatori la storia e i valori dei piccoli produttori italiani, una vetrina da cui osservare le mani sapienti che lavorano la terra, il vino, il pane, e tutto ciò che di buono producono le nostre aziende.